La Critica Politica - anno IV - n. 2 - 25 febbraio 1924

76 LA CRITICA POLITICA ungheresi. Nelle regioni czeche la continuata confisca delle terre, che procedette paralleamente con la < controriforma >, ingrandì ancora di più i diggià esagerati possedimenti aristocratici. II consolidamento econo1nico e politico rende necessario un grande miglioramento dei mezzi di comunicazione e delle strade. Le ferrovie costruite dall'Austria-Ungheria, esclusivamente nell'interesse delle capitali, Vienna e Budapest, si devono completare con nuove linee trasversali che collegheranno le varie regioni della repubblica : e queste regioni sono straordinariamente lunghe e strette. Speciale attenzione si deve prestare ai fiumi, specialmente ali' Elba, al Danubio ed ai loro affluenti. Saranno necessari anche i canali che li legheranno. In linea parallela, con lo sviluppo· economico ed in accordo con esso, si svilupparono i partiti politici, principalmente quelli socialisti ed agrari. Immediatamente dopo il crollo, i socialisti (marxisti e nazionali) conquistarono la maggioranza nel governo. Ma gli avvenimenti che seguirono e in modo particolare i disaccordi sorti tra i socialisti sotto l'influenza del bolscevismo russo, provocarono l' indeboiimento del movimento operaio e dell' influenza della democrazia socialista. Subito dopo i socialisti, viene, per la sua forza, il partito agrario. Da ciò si vede chiaramente che· la repubblica czecoslovacca è paese metà agrario, metà industriale. Ma la rivoluzione rinforzò anche il partito cattolico, ciò che dimostra che la protezione absburgica sulla chiesa era davvero una cattiva protezione. Ali' ultimo posto stà il partito democratico nazionale, rappresentante l'organizzazione politica della borghesia, e diretto in massina dagl' intellettuali. Il capitalismo non ha preso ancora nella Czecoslovacchia le proporzioni e le forme, che ha invece nei paesi occidentali. Tale sarebbe, in breve, il quadro odierno della situazione czecoslovacca. Per gli Jugoslavi, come per i Czecoslovacchi, l' unificazione politica ed amministrativa è un problema difficile, sebbene essi in linea nazionale e linguistica siano un' unità. Il popolo Jugoslavo era, fra tutti i popoli slavi, il più diviso; nella Jugoslavia vi sono ancora oggi in vigore ben 5 sistemi legislativi : il serbo, il montenegrino, l' ungherese, l'austriaco ed il turco. Vi sono più minoranze nazionali - ungheresi, tedeschi, rumeni, italiani, albanesi, turchi e bulgari - ma sono in proporzione ali' intera popolazione più piccole di quelle della Polonia o Czecoslovacchia. La differenza della religione, tra gli ortodossi (serbi) ed i cattolici (croati e sloveni) nello Stato unito, è politicamente molto seria; gli antichi dissapori tra croati e serbi continuano anche dopo raggiunta l'unione. Però il problema principale ~ trovare l'equilibrio tra l'aspirazione centralistica all' unità e le aspirazioni amministrative per l'autonomia, cioè, in altre parole : tra la politica generale e gli interessi locali. La Jugoslavia ha molti vici_ni: tedeschi, ungheresi, rumeni, greci, bulgari, italiani, albanesi e turchi ; ad occidente l' Adriatico forma il confine Biblioteca _GinoBianco

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