La Critica Politica - anno IV - n. 2 - 25 febbraio 1924

,,. PATRIA E LIBERTÀ 71 gnere di un potentissimo e perico 1 loso esplosivo per muovere i congegni di una macchina. Quante volte l'entusiasmo, la ingenuità e la generosità finirono col far apparire i rivoluzionari tre volte buoni 1 Ma tutto ciò non toglie che anche le vittorie politiche dei moderati, nel Risorgimento italiano, si debbano all'aver essi accettato quel minimo d'idea di libertà, senza di cui il popolo li avrebbe lasciati soli. La casa Savoia deve sopratutto, se non esclusivamente, alla promessa di libertà fatta al popolo con lo Statuto nel 1848, l'estendersi dal suo dominio su tutta Italia. I fatti hanno dimostrato in seguito - oggi poi lo dimostrano con una eloquenza da far rabbrividire 1 - che Monarchia e Libertà sQno termini in- ·conciliabili, malgrado tutti gli statuti e costituzioni. Ma nel 1850-60 questa era una pregiudiziale della sola minoranza repubblicana; e molti l'accusavano di dogmatismo, nella speranza di eluderla e superarla. L'unitarismo I ad ogni costo e sopratutto, inoltre, disarmava a priori i repubblicani mazziniani dinanzi al sempre ripetuto ricatto regio: o l'unità con la monarchia, o nulla 1 Peggio ancora: o aiutate noj contro l'Austria, o aiutiamo l'Austria contro di voi 1 E il timore che nel conflitto fra moderati e rivoluzionari' l'Austria traesse il suo vantaggio, e questa potesse come che sia utilizzare contro l'Italia i colpi degli uni o degl'i altri, se non frenò punto i primi, più volte costrinse i secondi a cedere, trarsi in disparte e lasciar che altri cogliessero tutti i frutti del loro sacrificio. Cos}, con tutti i mezzi, l'idea di libertà fu messa sempre più in seconda linea, come una serva incomoda. Eppure essa era stata la padrona un tempo, padrona delle anime e dei cuori, signora delle menti, la più ardente ispiratrice di sacrificio e di martirio 1 Cancellate la parola libertà - non come astrazione filosofica, ma nel suo significato popolare più rivoluzionario, avversa a tutte le tirannidi civili e sacerdotali, - cancellatela dalla storia d'Italia fino al 1860, e non vi sarà più storia d'Italia. Gli italiani non si convertirono all' unità, se non perchè si persuasero che senza unità non avrebbero avuto libertà. " Liberi non sarem se non siam uni " diceva con un brutto verso il poeta. Tutti i canti patriottici italiani spirano ardore di libertà, innanzi tutto e sopratutto di libertà. Quanti canti del Rossetti, del Berchet, del Mameli, del Dall'Ongaro, del Mercantini e perfino dell'aulico Prati non sembrerebbero sovversivi anche oggi, mentre un triste crepuscolo stende sulla libertà un nero velo 1 Gli è che il .concetto d'unità territoriale servl alle nuove oligarchie per soffocare con la forza o per illanguidire ed attenuare con le lusinghe l'amore per la libertà; e la voglia d'una unità materiale purchessia sotto un unico scettro fece dimenticare lo scopo d'una superiore unità spirituale, che ali' Italia soltanto la libertà avrebbe potuto assicurare. (al prossimo numero la continuazione) LUIGI FABBRI Procurate abbonati alla CRITICA per l'anno in corso. Fatela penetrare nei Circoli di lettura, nelle Biblioteche. Fate ab8onare i vostri amici. Biblioteca e·no ·Bianco \. I

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