50 LA CRITICA POLITICA possono essere gli antesignani di una nuova formazione politica per la contraddizione intima fra aspirazioni vecchie e bisogni nuovi. Il presupposto del Parlamento elettorale era che il popolo chiamato a eleggere i suoi rappresentanti avesse la capacità di scegliere i migliori, e che questi una volta eletti fossero in grado di subordinare i particolari interessi proprii e quelli del proprio gruppo a una cerchia più vasta di interessi : perchè questo presupposto rispondesse a una realtà occorreva una classe dirigente, che fosse consapevole del suo valore e - del suo dovere e che possedesse la necessaria influenza sulle masse chiamate ad esercitare il diritto elettorale. Sino a quando questa classe · dirigente vi fu ed esercitò un'effettiva influenza, il Parlamento elettorale rispose alla sua funzione; ma a mano a mano che essa si decompose nell'esercizio del potere politico e venne perdendo la sua influenza, il Parlamento elettorale decadde e cessò ogni suo prestigio morale e ogni sua funzione efficace. I migliori non furono più i prescelti,\ e gli eletti dimenticarono che avevano dei doveri per ricordarsi solo dei loro diritti dando sfogo a tutti i loro appetiti. Si perdè di vista la Nazione, per occuparsi della Banca, dell'industria, del ceto, della clientela; si dimenticò che a Montecitorio si dovevano tutelare gli interessi generali, per occuparsi dell' interesse particolare : il Parlamento elettorale apparve in tutta la sua spaventosa miseria. La crisi bellica e post-bellica aggravò la decadenza: le nuove masse elettorali, scarsamente preparate all'esercizio dei diritti politici e premute da mille aspirazioni confuse e contradditorie, non seppero esercitare il loro diritto di scelta; caddero nelle reti dell'arrivism_o e della demagogia, e nella generale confusione i partiti di massa contribuirono potentemente con la loro organizzazione accentrata a far precipitare sempre più in basso il vecchio istituto. Dal 1919 al 1923 il Parlamento dette al paese il più miserando spettacolo, e ogni fiducia in esso cessò sia da parte delle masse sia da parte delle minoranze. Il Parlamento, che uscirà dai comizi elettorali del 6 aprile, con il netto predominio di un partito e con la sua subordinazione assoluta al potere esecutivo, non avrà alcuna influenza effettiva sulla vita italiana, e non servirà certo a ridare prestigio all' istituzione parlamentare. In tutta questa crisi la democrazia non seppe mai dire una parola alta, affermare eroicamente una fede, una volontà, un proposito ; come è possibile oggi aver fede in ·essa, nei suoi uo1nini, nei suoi - istituti ? Quando mai la democrazia parlamentare, cortigiana dei partiti di massa, mostrò di avvertire il fenomeno fondamentale della guerra < la partecipazione dei rurali>, e di trarne la logica conseguenza che questa partecipazione dava ai < rurali > diritti nuovi e creava doveri nuovi allo Stato ? Quando mai si propose il problema della libertà, intesa non come vana formula politica, ma come esigenza di ragionata disciplina, come limite alle pr~tese accentratrici dello Stato e dei partiti e alle esigenze di~poBiblioteca Gino Bianco
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