64 LA CRITICA POLITICA zione; e la rivoluzione fece il suo primo timido passo cambiando il " re di Francia" - che poteva orgogliosamente dire lo Stato sono io - in " re dei francesi ,, : vale a dire il Re non era più la personificazione di una astrazione, ma il rappresentante di una collettività. Mosso il primo passo, in un paio d'anni i francesi giunsero a ghigliottinare il loro re; e nel momento in cui la testa del tiranno cadeva nel lugubre paniere, dalla moltitudine che gremiva la Piazza si levò, insieme a quello di " viva la Repubblica I "' immenso e forte il grido che si ripercosse per tutta Parigi: Viva la Nazion.e ! L'idea di " nazione" veniva battezzata col sangue d'un re. "Viva la Nazione " fu il grido dei sanculotti; i quali Io gridarono non soltanto nei giorni di sommossa, ma anche su tutti i _campi di battaglia in cui sconfissero tutti i re dell'Europa ed i loro eserciti, unendo in uno stesso amore la patria e la libertà. E non la libertà della loro patria soltanto, ma quella di tutti i popoli, in una suprema aspirazione alla fraternità umana. · Nel 1793 Robespierre proponeva, in una seduta dei Giacobini, un emendamento ad un articolo della famosa Costituzione di quell'anno in questi termini : Oli uomini di tutti i paesi sono fratelli, ed i diversi popoli devono aiutarsi fra· loro, secondo le proprie forze, come cittadini di uno stesso Stato. Chi opprime una sola nazione si dichiara nemico anche di tutte le altre ( 1). I soldati della Repubblica si battevano, almeno nei primi anni, contro lo straniero non solo per difendere la libertà della Francia ma per portare la libertà ai popoli dei paesi invasi e per liberarli dai loro tiranni. Era certamente una illusione, quest'ultima, poichè la libertà non si impone per forza ai popoli dal di fuori ; essa non può essere che il risultato di uno sforzo volontario dei popoli medesimi. Pure l'illusione ebbe per alcuni anni - finchè la violenza di Buonaparte non la spense - tutte le apparenze e tutte le seduzioni della realtà. E quando, abbagliato dal miraggio imperialista, il popolo francese ebbe l'illusione opposta che la <patria> potesse diventar grande senza libertà, pel solo genio di un despota, ne fu tremendamente punito. Esso vide la sua patria invasa, ed i cavalli degli µlani e dei cosacchi calpestare il selciato di Parigi. · Gli stranieri in armi riportavano sul trono di Francia l'erede del re ghigliottinato; e solo nuove rivoluzioni potevano lavare di questa macchia la patria degli espugnatori della Bastiglia. COME L'IDEA DI PATRIA SORSE IN ITALIA. In Italia l'idea di una patria " italiana "' al di sopra delle patrie comunali e regionali, aveva cominciato a manifestarsi con una certa precisione fra gli scrittori politici della Rinascenza umanista; ma, come più tardi fra gli Enciclopedisti francesi, si trattava di aspirazioni e costruzioni ideologiche, puramente intellettuali di pochissimi ingegni superiori, e non d'un sentimento formato e collettivo. Inoltre, se Macchiavelli e Guicciardini estendono la " patria" del Comune libero a tutta una Italia unita, indipendente, liberata dei preti e dello (1) L. BLANC: Histotre de la Révolution Jrançatse (A. Lacroix, Paris, 1878), Vol. 10, pag. 21. BibriotecaGino Bianco
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