La Critica Politica - anno IV - n. 2 - 25 febbraio 1924

62 LA CRITICA POLITICA fascista va disseccando fin le linfe più prof onde della vita popolare, di contemperamento di libertà e autorità, di potere centrale con autonomie locali, di fine sociale con organizzazioni di classe, di con1pito direttivo integrativo con le libere iniziative, è, non solo vago, ma addirittura pericoloso, poichè lascia supporre che nella mentalità dei compilatori quei termini sieno antitetici. Mentalità proprio fascista, dunque. Nè soddisfa l'asserzione che detto programma < rimane identico nella sua caratt~ristica democratica e nella sua ispirazione cristiana, nella sua finalità patriottica e nella sua visione di solidarietà internazionale > : dei quali quattro tennini il secondo va chiarito o chiamato cattolico senz' altro, come va chiarito l'ultimo, e il terzo o è superfluo, perchè sottinteso in ogni partito, o può parer di nascondere fini fascisticamente paternalistici contro < l'organizzazione di classe riconosciuta e resa libera da coazione politica:). Lo stesso accenno al liberalisn10 andava connesso, se i lega1ni logici indicano qualcosa, non solo e non tanto con la difesa dell'agricoltura e con· la soluzione dei problemi del Mezzogiorno, cosa a cui arriva, almeno a parole, anche il fascismo, quanto con la soluzione del problema della libertà. Infine più aperte dichiarazioni ci vogliono sull'auspicato compie.mento della libertà d'insegnamento, oggi che, più che mai, le parole indicano molto spesso l'opposto di ciò che suonano. Un'Italia guelfa e cattolica contro la tradizione del risorgimento, se ne renda ben conto don Sturzo, è per la presenza e per le necessità del papato, un'ipotesi piena di formidabili incognite e addittura pericoli; la monarchia difficilmente la subirebbe, l'Italia, sebbene vada smettendo l'abito di preconcetta irreligiosità indossato per le note vicende del risorgimento, in nessun caso vi accorderà, senza la più seria garenzia delle proprie libertà contro ogni più remoto pericolo. Ora il gioco delle parole, vuote o a doppio fondo, può anche aver fortuna da noi, come dimostra la cronaca delle fortune politiche degli ultimi anni, nè d'altra parte la serietà e la sincerità delle posizioni ideali sono l'unica e la maggior causa di successo. Ma queste devono consi-- derarsi come conditio sine qua non pel capovolgimento di una situazione che, in fondo, dura dal '60, e che ora è così baldanzosamente sicura di sè, che non dubita di abbandonare ogni velo per ostentare al sole la sottostante nervatura degl' interessi parassitari agrario-industriali. Con queste chiarificazioni, il p. p. può compiere un'opera utile nella prossima lotta, può assumere una posizione fors'anche preminente, certo rilevantissima, in mezzo agli altri partiti che, attraverso alle varie soprastrutture teoriche, sapranno attuare un più reale contenuto di ~pratica della libertà. 1 febbraio 1924. ULENSPJEGEL BibliotecaGino Bianco

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