Il nuovo. ordinalllent'o della Magistratura Altra volta, in questa stessa Rivista, abbiamo affermata la necessità che i problemi giudiziari vengano esaminati e dibattuti anche al di fuori della ristretta cerchia di coloro che vi sono direttamente interessati, come i magistrati e gli avvocati, giacchè il problema del retto funzionamento ·della giustizia è d' interesse generale e non particolare ad una determinata classe di funzionari o di professionisti. In definitiva la giustizia è fatta per tutti i cittadini ed è evidente l'interesse che essi hanno come tali ad occuparsi degli organi da cui essa viene amministrata. Si tratta di verità ovvie e su cui sembra strano si debba ancora tornare: tuttavia il fatto che la recente riforma giudiziaria del ministro Oviglio sia passata quasi del tutto inosservata al gran pubblico, ed anche la stampa se ne sia occupata quasi di straforo, sta a _dimostrare quanto scarso sia l' interesse che destano i problemi della giustizia anche in coloro che seguono più da vicino l'opera legislativa del governo in regime di pieni poteri. In altro campo, ad esempio in quello della istruzione pubblica, l'opera del ministro Gentile è stata oggetto di amplissimi dibattiti e di intere~samento vivissimo, e non si può negare che ciò sia stato perfettamente naturale; ma non riusciamo a comprenqere come proprio nessun interesse debbano suscitare le questioni attinenti all'ordinapiento giudiziario ed alla giustizia in genere, del quale scarso o nessun interessamento si è avuta altra· prova in occasione della recente discussione sulla riforma dei codici avvenuta in Senato. Non mancherebbe forse di un certo interesse la ricerca' delle cause di un tal fatto tra cui si reput.a fondamentale quello della nessuna conoscenza dei problemi stessi da parte del gran pubblico e quindi della difficoltà di comprenderti, e discuterli il che si risolve, però, in una petizione di principio ; ~a scopo del presente articolo è soltanto quello di esaminare i capisaldi della nuova riforma giudiziaria, e di cercare di guardarne lo spirito ed i caratteri essenziali. Al riguardo va innanz{ tutto osservato che la riforma Oviglio importa non una profonda innovazione, ma semplici modificazioni all'ordinamento giudiziario già esistente, e la maggiore critica che si possa farle è proprio che il ministro non abbia addirittura tracciate le nuove linee di un ordinamento giudiziario, e si sia soltanto limitato a un ritocco, come tutti i precedenti ministri a cominciare da Orlàndo e finire a Rodinò. Infinite volte si è osservato che la crisi della magistratura ed il cattivo funzionamento della giustizia in Italia son dovuti al sistema ond'essa è organizzata, e che ormai i migliori l'abbandonano per darsi alla libera professione, e che i concorsi di reclutamento danno mediocri medio- , crissimi risulta~i,giacchè i giovani non intendono sobbarcarsi al disagio di una lunga permanenza nelle preture, specie nelle più disagiate, di cui pur dopo la riforma delle circoscrizioni, ve n'è a dovizia specialmente nell'Italia meridionale e nelle isole, e l'attuale riforma non ha neppure sfiorati questi fondamentali problemi. È vero" che il ~inistro ritiene di aver sistemata, nel recente ordinamento gerarBibliotecaGino Bianco ... ,J
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