La Critica Politica - anno IV - n. 1 - 25 gennaio 1924

POLITICA E SCUOLA 35 · poteva affidare incarichi se non in base a conforme p·roposta della Facoltà (sottoposta, in casi determinati, al· giudizio del C. S.): nè firmare un decreto di abilitazione alla libera docenza, se il candidato non fosse stato· , giudicato favorevolmente da quattro almeno dei cinque componenti la Con1missione: poteva soltanto disporre, senza concorso, la nomina a professori ordinari, di studiosi venuti in alta e meritata fama: è questa · facoltà, della quale notoriamente non fu se1npre fatto buon uso, è disciplinata, nella nuova legge, con opportuno rigore. Ma che cosa importa ciò, se come abbiamo veduto, il Ministro nomina il C. S., e questo gli deve designare la Commissione, la quale giudicherà e graduerà i tre ·liberi docenti, proposti dalla Facoltà per provvedere con una nuova nomina a una cattedra vacante : liberi docenti, che debqono pur essi la loro investitura a una Commissione nominata dal Ministro, su designazione del C. S.? Non vedere che il Ministro, nel nuovo regime, potrà, direttamente o per interposte persone, esercitare una vera dittatura sopra gli Istituti di cultura superiore, è chiuder gli occhi alla luce del sole. E questo potere dittatoriale è esteso e avvalorato dalla nomina regia dei Rettori, dalla nomina governativa dei Presidi. La Università va diventando sempre più simile a una caserma: e chi ne dubitasse, legga l'art. 53 a norma del quale < gli impiegati amministrativi e i subalterni costituiscono alle dipendenze del rettore o direttore .... un corpo di polizia interna>, o si prepari a leggere il decreto, recentemente approvato, che istituisce corsi di disciplina militare presso tutte le Università e gli Istituti• Superiori ( 1). O perchè ai professori, ora che sono irreggimentati nelle classi di rango e pareggiati agli ufficiali superiori (dal tenente colonnello al maggior generale), non s'imporrà l'obbligò d'indossare la corrispondente uniforme? È poi appena necessario rilevare come la esclusione degli stranieri dall'insegnamento superiore - e persino dall'esercizio della libera docenza - sia una deplorevole illiberale concessione alla xenofobia dei più gretti" nazionalisti. * * * · Era facile prevedere che nel discorso d'insediamento del C. S., il sen. Gentile non avrebbe mancato di. riprendt?re l'ormai vecehio e antipatict9 Le·itmotiv della rampogna contro la scuola italiana, impotente, fYrima che H nuovo sole sorgesse, a esercitare l1 a propria missione educativa : quanto male abbia fatto e possa fare an-cora questa trista forma di < disfat~ismo >, e come Ia rampogna sia tendenziosa e iniqua, vedono e sanno tutti coloro che hanno la vista e la mente sgombre da pregiudizi (l) Cos} avev,o scritto, sulla fede dei giornali quotidiani•: ma si h:a'tta\la di un er,ore di"stampa, ~he volentieri colgo qui la occasione di rettificare: i corsi recentemente (e opportunamente) isti• tuiti sono di < discipline militari>, debbono cioè servire alla preparazione tecnica dei futuri uf. iiciali di complemento, di artiglieria e del genio. ., ib ioteca Gino Bianco t \ '

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==