REGIONI E PARTITI 23 scissione equivarrebbe l'ineluttabile frazionamento che il regionalismo arrechertbbe, dando agio ai rappresentanti delle varie regioni di imprimere alla frazione. locale la çaratteristica della loro fisionomia, l' impronta del loro particolare orie.ntamento, della loro iniziativa personale. Al Convegno fascista di Roma del 1922 tale pericolo fu appunto denunziato e ,. deplorato~ I partiti, dunque, distruggono, annullano quel che nelle regioni nasce e fermenta per impulso spontaneo, per virtù propria, per etnica necessità, cioè quel che alle regioni potrebbe dare un autonomo contenuto sostanziale di realtà vivente e operante con lo sviluppo delle autoctone tradizioni possibilità tendenze attitudini ; contrastano le particolari individuazioni psicologiche, storiche e culturali, le esigenze intime, le forze native, e queste livellano a un generale tono omogeneo, ad una uniformità di espansione e di regolamentazioHe. · Appunto per operare il pieno distacco degli elettori dall~ persona del candidato e solo vincolarli ali' unica finalità del partito, si volle l'allargamento della circoscrizion.e, e il metodo proporzionalista cerca la sua perfetta realizzazione nella circoscrizione unica che comprenda tutto il paese. I partiti, dunqGe, respingono e negano la regione, come realtà spirituale viva e continuativa, rifiutano o deformano l'uomo regionale in c9i. la fisionomia, l'esigenza locale si produce e riassume; guardano solo e diffondono l'idea generale, uniforme, aprioristica, che può spesso contraddire e sacrificare l' intima necessità storico-etnografica della singola regione, - regione intesa sempre come entità storica, spirituale, economica. Incoscientement~, i partiti servono oggi alla causa unitaria. Il problema delle Regioni, è, dunque, riman.dato sine die. Quello dei Partiti si presenta al suo posto. RODOLFO DI MATTEI Possibilità del Regionalismo Si va verso il Regionalismo? La domanda è forse prematura. Nel periodo che attraversia1no i movimenti in un verso sono così intersecati . . da movimenti nel senso opposto che non è possibile dire con certezza quali di essi siano destinati a prevalere stabilmente. Tendenze che sono in un punto fortissime si vedono scomparire in un altro. Ogni paese di ' Europa offre un aspetto diverso della situazione. E le conclusioni che 1 si potrebbero trarre da quello ·che si verifica in uno, appaiono subito arbitrarie appena si fermi l'occhio a quello che avviene in altri e si tenga conto della inevitabile ripercussione che sulla situazione generale europea sono destinate ad avere le situazioni particolari di ogni paese. In alcuni luoghi il principio di- autorità sembra presentarsi r~fforzato attraverso esperimenti dittatoriali ; ma intanto in Europa il principio dinastico continua a decadere e a diminuire il numero delle case regnanti. Biblioteca Gino B~anco I
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==