La Critica Politica - anno IV - n. 1 - 25 gennaio 1924

2 LA CRITICA POLITICA fluenza effettiva hanno raggiunto il loro intento. I privati, che hanno diretto O indiretto conflitto di interessi con le Opere pie, sono i critici più appassionati, e finiscono qualche .~olta ~e~ prev~lere o con i !oro veti contro qualche candidato o con I 1mpos1z1one d1 un loro candidato del cuore. L'Opera pia non ha mezzi per difendersi da questi assalti, e può trovare un presidio solo nello spirito di galantomismo di qualche consigliere, che rompendo la solidarietà di partito a viso aperto denunci la manovra di corridoio, e, incurante dei risentimenti personali suscitatisi contro, iaccia prevalere l'interesse pubblico su quello privato dei fornitori, degli affittuarii, dei confinanti, ecc. Sistema difettoso dunque quello della legge del 1890: ma il difetto trovava il suo temperamento nella rinnovazione graduale, che oltre garantire _ una continuità amministrativa, indispensabile in gestioni patrimoniali spesso molto complesse, permetteva alla maggioranza in carica di esercitare una qualche influenza nella nomina dei nuovi amministratori, indicando agli amministratori del Comune le specifiche attitudini occorrenti per i nuovi membri da eleggere e mettendo in guardia contro manovre pos- ' sibili di interessati. Il nuovo sistema, malgrado i propositi espressi, minaccia di rendere più grave il pericolo : la elezione della maggioranza affidata al Sottopreprefetto è più facilmente soggetta ad influenze politiche e partigiane, perchè il sottoprefetto funzionario governativo difficilmente avrà l'animo di un magis~rato imparziale, che nella scelta si ispiri a criterii esclusivi di competenza e di probità, e perchè è quasi impossibile che possa avere per propria scienza quella conoscenza delle cose e delle persone, che ·lo metta in grado di fare una buona scelta. Il deputato, il capo partito, il personaggio autorevole avranno a loro disposizione mille mezzi per imporre o per suggerire al sottoprefetto i candidati del loro cuore, specialmente in quei momenti in cui una lotta politica sia più ardente e quando attorno alle Opere pie si dibattano gravi interessi. La manovra di corridoio, che riesce alle volte nelle nomine da farsi dal Consiglio Comunale e che può essere silurata dall'onestà di un solo consigliere probo, potrà più agevolmente svilupparsi nelle anticamere degli ufficii del sottoprefetto, e gli interessi in contrasto con quelli ·delle opere pie dipendenti dalle Congregazioni troveranno le vie tortuose per giungere al risultato prefissosi. Il sottoprefetto, funzionario politico che deve far carriera, che teme o desidera il trasferimento, che non può inimicarsi col deputato in carica .o col deputato futuro, che non può .formarsi un concetto proprio sui bisogni dei varii istituti del circondario cui è preposto e si forma un suo giudizio spesso arbitrario su impressioni fugaci, non è in grado di fare una scelta migliore di quella che farebbe il Consiglio Comunale. La contemporanea scadenza di tutti gli amministratori toglie alle Congregazioni quell' indiretto presidio, che esse avevano nella rinnovazione parziale, e fa sl che le Congregazioni risentano magBiblioteca Gino Bianco

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