NOTE E COMMENTI 533 che esercita im11iediata e vasta influenza sull'opinione pubblica: - non abbia mai a varcare i limiti, del resto così nettamente segnati, che di ~idono l'onesta polemica del facinoroso " libello ,,. I decreti-legge nella pratica dei Governi. Rarissimamente, avanti la guerra, i Governi imposero per decreto leggi che difficilmente sarebbero passate alla Camera o che, ad ogni modo, avrebbero incontrato nell'Assemblea legislativa opposizioni gravissime nel seno della stessa maggioranza. L'on. Giolitti che ne usò in diverse· occasioni s'acquistò fama di dittatore. E infatti l' istituto parlamentare ebbe da lui le prime ferite mortali. Tuttavia la media dei decreti-legge nel decennio che va dal 1901 al 1911 è stata di 4 l'anno. Venne la guerra e si disse che, per vincerla, fosse necessario accordare al Governo l'uso di poteri eccezionali. E il Governo li ebbe e ne usò e ne .... abusò. E l'uso e l'abuso entrò tanto nelle consuetudini di ogni Governo che continuò anche dopo la guerra. Contro l'abuso insorsero numerosi parlamentari, insorse il Senato. Gli stessi uomini di Governo, tra questi l'on. Gio- , litti indicendo le elezioni del 1921, promisero che l'abuso sarebbe cessato. L'on. Tittoni, nella seduta del Se- . nato del 3 aprile 1922 riassumendo l'opinione di tutto il Senato nella sua qualità di Presidente, pronunciava le seguenti gravi parole, che il Senato insistentemente· applaudì: < 11 Decreto Legge, salvo casi eccezionalissimi, è il frutto de~l'impro~- visazione e dell'inipreparazione; è Il frutto di quell' impuls!vità e pr~cipitazione che è uno dei magg1on pericoli .... < Il Decreto-legge è la via tortu~sa alla quale ricorrono quelle classi o quelle temp_orane~ o pe~m~nenti a_ssociazioni di particolari interessi, le Biblioteca Gino Bianco quali aspirano a conseguire vantaggi a danno di altre classi o della collettività sociale, vantaggi che l?er l_a via maestra della legge non riuscirebbero a ottenere.... .. · < Il Decreto-legge serve ai Govern~ per. trarsi d' impaccio in momenti difficili. ... pagando caramente la m~- mentanea tranquillità a spese del bilancio dello Stato>. Un anno dopo lo stesso Senato, in un ordine del giorno accettato dal Governo fascista, si dichiarava, per quanto in tono minore, sempre < convinto della necessità di frenare l'uso dei Decreti-legge>. Ebbene per vedere come si è proceduto per questa via diamo un momento occhio alle cifre. La media annuale dei decreti-legge ·emanati dal 1915 al 1921 è stata di 419 decreti. Successivamente la media s'è alquanto abbassata. Il Ministero F acta negli 8 mesi di suo Governo s'_è limitato ad una cifra che può considerarsi modesta: 103 decreti. Coll'anno fascista la media ha fatto un forte sbalzo in ~vanti: i decretilegge sono stati 498, senza tener calcolo degli altri sette o ottocento d~- creti che il Governo ha emanato in virtù dei pieni poteri. Questi dati statistici valgon~ per se stessi e non chiedon davvero illustrazione. Possono poi esser presi come la misura dei progressi fatti dalla sovranità popolare nello Stato Italia~o,. nel periodo di appena un decennio. NOI Non vorremmo qui all'amico Bellieni rinnovare col ricordo, il dolore per la sventura che l'ha colpito colla tragica fine di una sua sorella amatissima. Non vogliamo però dispensarci dal dirgli quanto vivamente, noi e i nostri lettori, vi abbiamo partecipato.
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