la critica politica - anno III - n. 12 - 25 dicembre 1923

530 LA CRITICA POLITICA al Governo l'attuale momento per fare le elezioni. Ai suoi inizt la dittatura poteva dubitare della fedeltà dei funzionart dello Stato: ora, dopo un anno, non più. Con maggiore o mi-· nore convinzione, i funzionari saranno ovunque esecutori scrupolosi, qualche volta persino zelanti della volontà del Governo e del partito dominante. Quanto alle opposizioni, esse subiscono ancora le conseguenze dell'azione fascista. È impossibile che frazionate, disorganizzate, discordi e incerte come sono, possano rappresentare un pericolo per il Governo. Il Governo ha in ogni modo pensato alla opportunità di stroncare ogni possibile velleità di opposizione autorizzando il partito ad una ripresa di azione. E cosl da qualche tempo si osserva nelle file fasciste e . nella stampa del governo un effervescenza che nulla spiega e giustifica e che, evidentemente, deve essere messa in relazione coll'approssimarsi del periodo elettorale. Ripresa di azione fascista. La cronaca registra nuovi e gravi episodi di violenza. La Romagna è stata duramente provata in questi giorni. Ci sono stati dei morti, locali devastati, fabbricati incendiati. A Milano i locali del giornale La Giustizia hanno sublto una nuova devastazione e cosl pure una tipografia presso la quale venivano stampati giornali socialisti. A Crema la stessa sorte ha avuto la tipografia del giornale La libera parola. A Roma, dove ha sede il governo, l'abitazione dell'on. Nitti venne inv~sa ·e devastata da circa.cinquecento fascisti e per un miracolo l'on. Nitti, essendo riuscito ad occultarsi, ha potuto sfuggire alla violenza degli assali tori che di sicuro non lo avrebbero risparmiato. Mentre questi fatti si svolgevano la stampa Biblioteca Gino Bianco . . fascista riprendeva ovunque vivacissima la campagna contro la < famigerata opposizione>. A Roma, a Milano, a Torino, altrove i fascisti venivano adunati in pubblici comizt dove contro le opposizioni -tuonarono i personaggi più in vista del partito dominante. Nel comizio teautosi a Roma, ali'< Augusteo >, il 1 ° dicembre, l' on. Giunta, segretario politico del partito, pronunciava un discorso viva- . . c1ss1mo. <Non vi fate illusioni 1 - egli ha detto in un certo punto rivolto agli oppositori che .... uon erano presentinoi abbiamo duecentomila uomin•i armati di moschetti e di mitragliatrici. Per tenere l'ordine pubblico nelle no- ~tre città noi abbiamo bisogno di poca gente: basta una sezione tli mitragliatrici della Milizia Nazionale». E poi, al termine del suo discorso, . aggiunse: < Se queste famose opposizioni continuano a manifestarsi nella forma di insidie grottesche, di meschine congiure, noi la finiremo un giorno o l'altro con un fracco di legnate ! Se invece queste opposizioni hanno trovato la materia prima per strapparci il potere, cioè un po' di fegato, allora le cose cambiano. Palazzo Chigi è all'angolo del Corso. Lo volete prendere ? Prendetelo, ma prima dovrete passare sopra di noi 1 E questo che diciamo, non è rettorica. Se l'opposizione vuole conquistare il potere, si prepari a scendere in piazza con le armi alla mano, ed a massacrare tutti . i fascisti, fino ali' ultimo uomo. Tutti i fascisti sono pronti 1 >. · Orbene il tono di questo linguaggio, la importanza che si è voluta dare a questi Comizt "per protestare contro la subdola, malvagia opposizione disfattista" come ci è accaduto di leggere nel manifesto di convocazione del Comizio all' " Augusteo "' sono assolutamente sproporzionati alla consistenza effettiva e alla attività delle opposizioni nel paese.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==