la critica politica - anno III - n. 12 - 25 dicembre 1923

.. 'I , La Regione nella Scuola La importanza della vita regionale viene riconosciuta largamente nei nuovi programmi e prescrizioni didattiche per le scuole elementari (Regio Decreto 1 ° ottobre '23, Gazz. Uff. 24 ott. 1923, n. 250). Anzitutto uno dei pochi libri ammessi ed obbligatorio per le elementari è il libro sussidiario per la coltura regionale, da adottarsi in III, IV e va e cosi descritto : « Sarà un almanacco illustrato, contenente, oltre al calendario storico _nazionale, un cenno delle feste, delle fiere, dei merc~ti della regione, con intercalati cenni di geogr~fia economica regionale, descrizioni di piccoli viaggi, racconti varii tolti dalla tradizione locale, poesie dialettali riferentisi alla regione, proverbi e consigli concernenti in sp~cial modo l'agricoltura, pagine di propaganda sanitaria, pagine di notizie utili, tariffe postali e telegrafiche, ecc. ecc. ». Un tipo di questo libro ci è stato già fornito in modo mirabile per la Sicilia dal prof. Lombardo-Radice con la collaborazione di un giovane scrittore siciliano, Francesco Lanzo, che si è rivelato tempra di vero poeta. L' altnanacco, compilato per le scuole adulti analfabeti, affidate alla Associazione per gl' interessi del Mezzogiorno, può essere preso come un modellp del genere da chi vorrà preparare tali volumetti, veri strumenti di coltura regionale. L'importanza di questa è sottoli-neata in ogni punto del programma. Per esempio nell'istruzione religiosa, in IV\ si indicano letture storiche con riguardo alla radizione agiògrafia locale ; nel disegno si adotta il calendario della Montesca , che part~ appunto dallo studio delle piante e degli animali locali ; il dialetto vien~ preso in considerazione come forma naturale di espressione dello scolaro ; nella geografia si dispone l'insegnamento di brevi cenni storici sul Comune dove sorge la scuola e gli uomini più insigni della sua storia; nella storia, in va elementare, si raccomanda un particolare riguardo alla storia della regione; e così le visite e lo studio di monumenti romani esistenti nella regione ; nei lavori domestici si raccomanda che i lavori d'ornamento siano intonati alla tradizione artistica della regione, ricordando che ogni regione, anzi si può dire ogni borgo d'Italia ha le sue nobili e vetuste tradizioni ; fra le occupazioni ricreative, in Iva e va elementari, cicli di letture per dare coscienza ai ragazzi del contributo dato dalla regione alla vita nazionale, particolarmente nel periodo della formazione dell'Unità Italiana. I cultori di storia e delle tradizioni regionali avranno modo di portare il loro contributo a queste innovazioni che troveranno, invece, molte difficoltà ed ostilità da parte d'insegnanti non abituati a queste idee e costretti a fare uno sforzo per adattare il loro insegnamento ai nuovi programmi. GIUSEPPE PREZZOLINI La Regione entra dunque, grazie al Ministro ·aentile, nei programmi di- , dattici della Scuola ele.mentare. E giusto che della innovazione sia dato conto qui nella nostra Rivista che meglio è forse in grado di valutarne la importanza. Giuseppe Pre~zolini, segnalandocela, avrà forse pensato di averci dimostra- • BibliotecaGino Bianco

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