518 DOCUMENTI RISOLUTIVI PER LA STORIA DELLA TIPOGRAFIA ECC. versare al Tosca 230 franchi per le esortazioni del Cattaneo~ che €Osì ne informava con grandissima nobiltà l'amico (1): « Caro Tosca. Non avendo potuto ottenere miglior patto che quello di fr. 230 .... ti rimando giuste le tue richieste il manoscritto .... Io, non avvezzo a ricavare un bicchier d'acqua dalle mie letterarie fattiche, non vi trova sventura straordinaria. Nessuno ha più di voi bisogno della libertà in Italia e della vera legalità. Ma ora all' 01nbra dei birboni grandi allignano anche i birboncelli ». Forse è logico ricostruire il fatto in questo modo. La cattiva amministrazione della Tipografia Elvetica di Capolago - organismo librario costituito da due parti distinte, cioè dalla Stamperia e dalla Libreria - provocò il fallimento, per rimediare al quale si mossero Cattaneo, Ferrari, Cernuschi, Perini, Manin ed altri, senza riuscirvi. Il Daelli rilevò nel 1851 personahnente la Libreria e continuò per qualche anno ad esser l'editore degli esuli, e particolarn1ente di quelli della scuola federalistica, mantenendo I' insegna della Tipografia Elvetica di Capolago, forse per dimostrare che ne continuava il coraggioso apostolato, ma facendo stampare i libri a Torino, a Chieri, a Voghera, ecc., una specie di editore ambulante, col recapito ideale a Capolago. Il Repetti tirò avanti, ma modificando l'indirizzo <l'ella sua attività editoriale (2), cioè 1 rendendola meno rivoluzionaria. Superata la crisi del dissesto finanziario, forse il Repetti si pentì d'aver ceduto al Daelli la Libre~ia; inde irae e il proposito di danneggiare l' antico suo direttore, racco- . gliendo una delle calunnie, che ~'esasperazione, così comune in quegli anni tr.istissimi . agli emigrati italiani, creava a loro maggiore tormento ; così come il fuggitivo dà corpo alle ombre e si muove in una ango~ciosa trepidazione d'ogni ora, d'ogni momento. Ma quale differenza fra ·Daelli e Repetti I Il primo adombra i contrasti sotto parole prudentissime, senza insinuazioni contro l'amico : Basta così ! - Ecco tutto 1e si guarda bene dal precostituirsi di fronte alla storia dei titoli di benemerenza non del tutto meritati; il secondo invece tradisce nella sua lettera l' obbliquo desiderio di raggiungere le prove del disonore del Daelli e poi se.rive quel famoso opuscolo, nel 1887, in cui, col pretesto di far la storia della tipografia, accumula errori ed inesattezze, ingiuste omissioni di nomi e di dati, ed esagerate amplificazioni dei propri meriti, che pochi anni dopo la storia dovrà ridurre nelle loro giuste proporzioni. Ciò ché peraltro avviene, senza che sia tolto al Repetti il merito d'aver contribuito, in tempi difficili e con la pubblicazione di importantissime opere storiche, a portare la coscienza na?ionale .italiana a quel grado di sviluppo, che certamente vagheggiava il Foscolo quando esortava con accorata passione gli Italiani ad incominciare la propria rigenerazione politica dallo studio della storia. (1) Lettera inedita nel M. del R., Milano, Archivio Cattane9. (2) V. La Critica Politica, anno II, fase. 12, p. 502-e 504. BibliotecaGino Bianco ANTONIO MONTI
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==