la critica politica - anno III - n. 12 - 25 dicembre 1923

... NUOVE ESIGENZEDELLA LOTTA POLITICA 491 bellarsi : fino a che cioè presentava per tutti rischi e probabilità quasi identiche. Ma ora l'equilibrio s' è rotto. E non è sullo stesso punto e allo stesso modo, colle stesse forme, che potrà essere ristabilito. La crisi che ha avuto in Italia la sua manifestazione più grave e caratteristica nel Fascismo, investe il sistema rappresentativo anche fuori del nostro paese. In tutti gli Stati europei il sistema rappresentativo corre seri pericoli. Si tratta di un fenomeno generale che i residui di rancore e di violenza è le speranze chimeriche che la guerra ha lasciato non bastano a spiegare. L'Europa soffre di statalismo. Il sistema rappresentativo ha sofferto meno là dove appunto lo statalismo potè essere contenuto e sopratutto non assunse la forma d'intervenzionismo economico. Esempio : l'Inghilterra. Ovunque, invece, lo Stato divenne una realtà troppo complessa, il sistema parlamentare vacilla. Si vede assai ~ene ora come esso non fosse e non sia altro che l'etichetta di un edificio dove solo gl' interessi particolari riuscivano a prevalere e la plutocrazia ad impadronirsi del governo. La democrazia non ha trovato nel Parlamento le forme della sua pratica realizzazione. Dalla Rivoluzione Francese la democrazia ha esistito ed esiste come speranza, come es'igenza del mondo moderno ; come realtà, mai. Ed ecco la nostra p9sizione : nella realtà di oggi per la realtà di don1ani. Pochi o molti (non abbiamo fatto la conta del numero, e farla sarebbe impossibile) sentiamo di esprimere le esigenze insopprimibili dell'epoca 'moderna, della nostra vita cos) varia e complessa che Io Stato è assolutamente incapace di abbracciare e dirigere, che può solo comprimere. Sono le esigenze stesse della libertà, se è ancora consentito adoperare questa parola senza pericòlo di essere -fraintesi. L'accentramento, che la Rivoluzione Francese ereditò dall' ancien régime e conservò, può avere corrisposto ad un periodo della nostra civiltà industriale e in un certo senso giovato. È possibile ammettere che abbia rappresentato una necessità storica. Oggi costituisce un punto di arresto, un pericolo di regresso, di decadenza. Quello nel quale viviamo è appunto uno di quei momenti nella storia in cui, come ha notato Pareto, le forze sociali troppo fortemente compresse da un periodo di < statismo > eccessivo hanno bisogno di spezzare i vincoli dei rigidi ordinamenti dello Stato per potere, nella scioltezza e nella libertà delle opere, rinnovarsi e progredire. È solo in considerazione della posizione che lo Stato è venuto ad assumere nell'attività umana, che diventa intelliggibile la crisi politica e sociale nella quale si dibatte l' Europa. È solo in dipendenza dello Stato quale è, che esiste una crisi del sistema rappresentativo e una crisi della legalità, e la libertà è un argomento sul quale non è possibile intendersi. Ed è inutile pensare di trovare ad esRe una soluzione senza avere prima risolto il problema di ciò che lo Stato deve essere. Revisione quindi, a cui devoho assoggettarsi quanti, uomini e partiti, intendono ca~minare al passo colla storia. Il Fascismo, ripetiamo, Bibliotecà Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==