DOCUMENTI RISOLUTIVI PER LA STORIA DELLA TIPOGRAFIA ECC. 515 lago > (l ), e certamente il Repetti commise una delle sue solite indelicatezze - per non dire che peccò un'altra volta di falsità - attribuendo l'arresto e la morte di Dottesio esclusivamente alla sua azione editoriale. Ma un elemento prezioso per risolvere la questione è contenuta nelle parole con cui il Daelli si raccomanda al Ferrari perchè gli trovi < qualche amico da far lavorare in Biblioteca>. -Di q'uale Biblioteca intendeva parlare il Daelli ?.... Le ricerche fatte nell'Archivio Cattaneo del Museo milanese del Risorgimento furono in proposito coronante da successo completo, perchè in una miscellanea di minute ed appunti del Cattaneo - una di quelle miscellanee che raramente riescono a fermare l'attenzione del ricercatore, tanto confuse e disordinate esse si presentano - mi venne fatto di trovare un progetto manoscritto di una Bibliografia Politica Italiana, la quale avrebbe dovuto raccogliere tutti gli atti pubblici e segreti, dei diversi governi d'Italia, i proclami, i periodici, le relazioni di testi oculari, ecc. tutto quanto, insomma, potesse < comprovare il continuo movimento tendente alla conquista della nazionalità italiana a partire dal 1814 ai giorni nostri'>. Questo progetto è della fine del 1852 o dei primi del 1853, e rappresenta una iniziativa cosl !mportante, quanto sconosciuta di questo periodo storico - benchè non sia stata attuata con la vagheggiata larghezza ed abbia, anzi, avuto soltanto un principio d'esecuzione - che io mi propongo di pubblicarlo e d' illustrarlo quanto prima. Basti per oggi, ai fini che questo mio scritto si propone, il far notare come i promotori della Biblioteca Politica Italiana avvertissero nel loro programma di aver < acquistato.... per principio di questa nnbile istituzione, la preziosa raccolta della Tipografia Elvetica di Cap~lago ». Sede della Biblioteca avrebbe dovuto essere Lugano, e socio fondatore Depositario era il Daelli, mentre il Repetti figurava solo come uno de' due segretari, probabilmente perchè molte delle opere acquistate dai promotori erano state edite dalla Tipografia Elveti~a. Dunque l'accenno del Daelli alla Biblioteca non può se non riferirsi a codesta Biblioteca Politica Italiana, che evidentemente si trovava ancora depositata presso l'Elvetica, in attesa di quella definitiva sistemazione in Lugano, che non potè avvenire. A maggior schiarimento della controversia e per dimostrare una volta di più come attraverso al povero Dottesio il Governo austriaco avesse cercato di colpire il Daelli, giova ricordare questo brano di una lettera in data 21 novembre 1851 di Osvaldo Perini al Ferrari (2): < La sera del 19, discorrendo con due, pure mazziniani, del povero Dottesio, uno improvvisamente e con una voce frenetica: - Ecco, proruppe, i frutti de1la Tipografia Elvetica, ecco le opere del signor Daelli ! - E chiestogli se fosse stato Daelli che l'avesse impiccato, rispose che sl, per- (1) Un dranima, p. 112. (2) l.Jn dramma, p. 118. Bibliòteca Gino Bianco
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