la critica politica - anno III - n. 12 - 25 dicembre 1923

510 LA CRITICA POLITICA fatto espellere dall'Esecutivo del Partito per viltà, tradimento ecc. ecc. Attualmente si trova in America. Anche per ciò il comunismo non ha possibilità di guadagnare le masse. La posizione dei socialisti massimalisti è meno disperata. Hanno sofferto pur essi di parecchie defezioni. Restano tuttavia dei socialisti fedeli al loro partito : umile gente sfiduciata e, sopratutto, senza capi. Dei quattro deputati eletti nel 1921 nella lista del Partito Socialista tre appartengono ora al Partito Socialista Unitario che, solo per questo fatto, conserva sempre un certo numero di forze e di aderenze sul quale - per adesso no, per l'avvenire con certezza - può fare qualche assegnamento. I liberali sono stati in gran parte assorbiti nel fascismo: in qualche caso l'assorbimento fu imposto come per i liberali eletti al Consiglio Comunale di Ancona nella lista del fascio. Tuttavia associazioni liberali rimangono ad Ancona, a Jesi, a Macerata, in qualche altro centro. Rimangono poi i deputati. È però difficile che i liberali si rendano capaci di un'azione autonoma. I repubblicani sono stati fortemente provati dalla violenza .fascista. Ma hanno resistito e resistono. Le defezioni nel loro campo sono state pochissime. Un tentativo di scissione - per l'organizzazione di una federazione repubblicana autonoma - è completamente fallito. L'efficienza numerica delle loro organizzazioni - che nella provincia di Ancona ha sempre avuto la sua zona di maggiore diffusione - non è diminuita. Per quanto manchi il modo .. per fare ora un controllo della pubblica opinione è possibile ritenere che i repubblicani abbiano, in questi ultimi tempi, notevolmente guadagnato. E di più guadagnerebbero se tra gli artigiani, che nel partito costituiscono la parte assolutamente prevalente, e i contadini i rapporti, pur essendo dopo la guerra sensibilmente migliorati, non fossero ancora di reciproca incomprensione. I popolari hanno evitato in tutti i 1nodi di prendere posizione di battaglia contro il fascismo. Hanno anzi cercato, fin dal primo momento, di venire a patti con esso stabilendo accordi nel campo amministrativo. E in questo modo, pur con molte rinuncie, erano riusciti fino al giugno scorso a conservare alcune delle posizioni amministrative a loro particolarmente a cuore. Poi il fascismo li sloggiò, armata 111ano, anche da quelle. L'azione dei fascisti contro i popolari si limitò a questo. In fondo i popolari sono i , soli che godano di una relativa libertà e possono ancora riunirsi e far sapere sulla stampa delle loro riunioni, delle persone intervenute, delle deliberazioni prese, senza grave pericolo di essere disturbati. La grande libertà di manifestazioni religiose in pubblico, con radunate, processioni, messe all'aperto, favorisce l'opera di proselitismo dei popolari. I circoli cattolici di divertimento, le associazioni sportive cattoliche fioriscono. La campagnat abbandonata dai socialisti e delusa, si stringe· maggiormente intorno ai simboli della fede. Tra i vari partiti quello popolare è cosl quello che del malcontento e della irritazione della campagna contro il fascismo, si trova nelle condizioni migliori per trarre particolare vantaggio. È dubbio però che ne sappia approfittare. Subisce anch'esso le sue gravi crisi interne. I deputati ondeggiano. J..-'on. Mattei Gentili s'è fatto espellere da don Sturzo, mentre l'on. Peverini - un contadino eletto nel '21 deputato nella lista del partito - ha abbandonato i popolari per aderire ad un partito di nuova costituzione: quello dei contadini. PICENUS BibliotecaGino Bianco

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