la critica politica - anno III - n. 12 - 25 dicembre 1923

IL FASCISMONELLEMARCHE 509 ' Ascoli Piceno, rispettivamente in città e in campagna, il 12 a Visso, il 20 a Fabriano ecc. Il mutamento degli uomini non ha migliorato il funzionamento della vita amministrativa. Fervore, iniziativa non sono tra i caratteri distintivi del fascismo marchigiano che, a differenza di quel che fu altrove, non è stato un movimento di giovani. Dopo il 30 ottobre hanno rifluito in esso elementi che, essendo passati a·l vaglio di precedenti amministrazioni, solo al fascismo devono se sono potuti risalire. Il fenomeno fu più sensibile nei centri rurali. Nelle piccole amministrazioni i segretari comunali passati, naturalmente, al partito dominante, spadroneggiano più che mai. Le adunanze consigliari si svolgono senza interesse per il pubblico e per gli eletti che spesso dimenticano finanche di parteciparvi. Aspri, invece, e continui dovunque· i dissidi tra gli arrivati sulla divisione delle cariche e sulla distribQzione dei favori. Anche là dove maggiormente lasciarono a desiderare si sente la nostalgia delle amministrazioni passate. Colle ripetute contribuzioni a cui li ha obbligati (1) per la vita e il funzionamento delle sue organizzazioni il fascismo si è alienato definitivamente le simpatie dei proprietari terrieri. Fortissimo perchè sentito, è il malcontento per le nuove tasse sui redditi agrari. I contadini sono poi decisamente ostili. La classe operaia ha dovuto nelle città inquadrarsi nelle corporazioni, ma non è stata assimilata dal fascismo. Lo riconosceva, del resto, lo stesso fiduciario del partito, capitano Fabi, in una intervista coll'Ordine del giugno scorso, e se ne è avuta una prova sintomatica appena pochi giorni addietro in un'assemblea dei lavoratori del porto di Ancona dove, di fronte all'annuncio di provvedimenti coercitivi contro alcuni di essi, 800 lavoratori ri~ sposero al grido di Viva la libertà l La situazione insomma è esattamente quale dichiarava di vederla il maggiore Galeazzi - un ex massone caduto in disgrazia dell'on. Gaj che ora occupa un alto grado nella milizia - in una lettera al Giornale d'Italia (18 aprile): < Il fascismo in questa terra ha vinto, ma non ha conquistato >. I dissidi interni, mai completamente sedati, accennano ora ad una nuova e vivace. ripresa. * * * La posizione dei diversi partiti ha subito nella regione profonde modificazioni. Il partito comunista è effettivamente finito. Molti sono stati i comunisti che fin dai primi giorni hanno fatto passaggio ai fasci e che si sono successivamente distinti (quei di Faiconara, ad es.) nelle spedizioni punitive. L'on. Corneli, deputato comunista, ha pur esso abbandonato il campo e s' è (1) Vale la pena di riprodurre, a titolo di documentazione, il seguente comunicato del fidu- •ciario per la provincia di Pesaro, apparso nella fine del settembre scorso nell'organo fasci stadi quella provincia l'Ora. Eccolo, integralmente: < Ho in questi giorni esaminata la somma raccolta pro Fascio nelle molteplici- elargizioni dei proprietari di Pesaro e provincia. È ovvio, superfluo, inutile dire che non sappiamo come e dove impegnare tutto il denaro che rigurgita e strabocca dalle nostre casse non mai troppo forti. Alcuni proprietari notoriamente, beati loro, possessori di alcuni milioni, ci hanno offerto somme che in proporzione al capitale che il fascismo ha loro salvato, stanno come un milione- .simo a cento. Per tale ragione, visto e considerato che coi precedenti sistemi di raccolta da noi usati non abbiamo ottenuto nulla, avverto tutti i proprietari della provincia di Pesaro-Urbino, che li tasserò proporzionatamente al capitale e in forma tale da sistemare defiriitivamente la situazione finanziaria del fascismo della nostra Provincia>. Biblioteca Gino Bjanco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==