la critica politica - anno III - n. 12 - 25 dicembre 1923

• . . SITUAZIONI REGIONALI Il Fascismo nelle Marche Le Marche vennero militarmente occupate dai fascisti nella prima settimana dell'agosto dello scorso anno. La marcia su Ancona serviva a render possibile il tentativo su Roma. Fu dunque una necessità strategica che spinse il fascismo a tentare, per la conquista della Marche un'azione militare su · grande stile che avrebbe anche permesso di saggiare le difficoltà della impresa più vasta che era in programma e la possibilità di grandi spostamenti di masse armate, rendendosi conto al tempo stesso della posizione che di fronte ad esse avrebbe preso l'esercito e della esistenza o meno a Roma di un residuo di autorità e di volontà di Governo. L'occasione per l'esperimento fu scelta assai bene. Senza lo sciopero generale il successo dell' impresa sarebbe stato meno sicuro, certamente meno facile. La tanto infamata "Alleanza del Lavoro" ha operato in modo, e cioè cos} inopportunamente e con cos} scarsa serietà d' intenzioni e di preparazione, che non ci sarebbe affatto da sorprendersi se un giorno si venisse a scoprire che fu proprio il fascismo ad ispirarne le mosse. Comunque l'occupazione di Ancona si sarebbe tentata anche senza lo sciopero generale. Non riguardava questa città la diffida del fascismo di entrare in azione solo nel caso che nelle 48 ore lo sciopero non fosse cessato. Al Prefetto della Provincia che nella mattina della seconda giornata gli annunciava la deliberata cessazione dello sciopero per _lamezzanotte, l'on. Gaj rispondeva che nulla poteva impedire che ciò che doveva avvenire avvenisse: l'occupazione di Ancona essendo oramai decisa, le autorità si disponessero ad a%evolarla e ad appoggiarla. I fascisti entravano la sera stessa nella città (il primo nucleo fu di poche diecine di uomini) mentre le truppe e le guardie regie si ponevano a loro disposizione. La Casa del Proletariato bruciava e il Circolo dei Ferrovieri veniva devastato prima ancora che le prescritte 48 ore scoccassero. Chi ha assistito agli avvenimenti di quei giorni e vide succedersi alla stazione di Ancona treni speciali di migliaia di fascisti armati ed equipaggiati provenienti dall'Alta Italia e dall' Umbria e le autorità politiche e militari non limitarsi ad agevolarne le imprese ma porsi addirittura ai loro ordini, e i magazzini militari aprirsi perchè questi potessero rifornirsi di munizioni e di armi (un ufficiale superiore che qualche tempo dopo ebbe a deplorare il fatto venne aggredito e percosso sulla pubblica strada e offeso anche a mezzo della stampa) e guardie regie e carabinieri procedere di conserva nella sparatoria e nelle devastazioni, non potè non avere fin da quel momento la sensazione precisa di quel che sarebbe avvenuto qualche mese dopo. Da allora per il fascismo - non tanto per la sua forza aggressiva quanto per l'assenza assoluta di un governo a Roma - la vittoria si presentò non solo certa, ma facile e rapida. Biblioteca Gi• o Bianco

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