LA CRITICA POLITICA 501 In secondo luogo il nostro _partito ha cercato di trovare amici, per la sua causa, nel mondo, e di conquistare a favore dell'autodecisione del popolo croato l'opinione pubblica dei popoli civilizzati. Per questa ragione furono inviati diversi memoriali a Ginevra, alla Lega delle Nazioni, alla Conferenza di Genova, ecc. ecc. In terzo luogo abbiamo V(?luto persuadere i contadini serbi, che le pretese del popolo e dei contadini croati erano giustificate e che la repubblica dei contadini era l'unica salvezza per loro. I rappresentanti dei contadini croati, repubblicani, non avrebbero potuto condurre questa lotta nel Parlamento di Belgrado, dove dopo il giuramento al re ed alle l~ggi, non ci sarebbe stata più lotta, ma riconoscimento di un fatto che il popolo non vuol accettare. * * * Nelle elezioni del 18 marzo 1923, il partito dei contadini è sceso nella lotta elettorale, solo, senza alcun compromesso con gli altri partiti. E questo per il bene del movimento contadino, di cui esso è il portavoce e che non conosce compromessi quando domanda la soluzione del problema sociale con la fondazione dello Stato dei contadini. Anche in questa lotta però, la ragione politica era più forte delle ragioni di partito. Nelle elezioni per la Costituente il popolo croato s'era dichiarato favorevole per il programma e la politica per la quale Radic combatteva già nel Consiglio Nazionale di Zagabria. In queste elezioni il popolo della Croazia doveva dichiarare se approvava ancora questa azione politica, e il popolo della Dalmazia, della Bosnia e dell' Erzegovina, doveva dal suo canto dire, se si univa a lui in questa lotta. Ora ciò non sarebbe stato possibile, se nelle elezioni fosse sceso in lotta· il Blocco Croato, e neanche se il partito dei contadini avesse dato la candidatura anche a persone dell' Unione Croata, con il loro vecchio programma. Non ci pote~a dunque essere un'< unione elettorale>, sebbene l'Unione Croata abbia creduto di dover appoggiare i candidati dei contadini. In queste elezioni bisognava dimostrare che i contadini croati non avevano cambiato, e che la maggioranza del popolo croato appoggiava il partito repubblicano dei contadini. E questo venne chiaramente dimostrato e col numero dei votanti e col numero degli eletti, come anche per le città (Zagabria 1) dove questi vennero eletti in maggioranza. Queste elezioni dimostrarono anche, che il movimento dei contadini, cioè il desiderio dei contadini per una giusta organizzazione social~ della vita - desiderio che è la fede e la religione che dovrà rinnovare ed attuare l'insegnamento di Cristo sull'eguaglianza e sulla giustizia sociale - è come una enorme cascata che darà l'energia per attuare la redenzione dei contadini e dell' umanità . . ibliotec Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==