L'INGHILTERRA, LA LEGA DELLRNAZIONI, L'ITAL~A 451 asservire il resto del mondo, di mezzi di cui la stessa Prussia non di- . spose mai: e viceversa gli Hohenzollern e gli Absburgo, armati dalle risorse dell' Inghilterra e dell'America, se ne sarebbero valsi per far sentire la loro strapotenza schiacciante in ogni angolo del globo. Ma tale assunto è naturalissimo in un .mondo che non riconosce alcuna comune superiore autorità etico-giuridica, quale nel Medio Evo potè essere i Papato ; ed a sua volta tende a far screditare l' idea d' una tale qualsiasi superiore comune autorità e a favorire per contro, in primo luogo, l'idea che ogni Stato nazionale è il solo ed unico giudice del suo onore. Esso però non riuscì mai a far 1nettere del tutto in soffitta l'idea d'un comune diritto pubblico tra le nazioni; gli Stati deboli, a cominciar dall'Olanda, non avevano nessun interesse a lasciarla cadere, e l' Inghilterra, fin da quando apprese la lezione di cose insegnatale dalla Grande Armada di Filippo II, diede a tale idea nuova e crescente forza pratica con l' uso eh' essa fece della sua forza navale. Essa imparò che la sua esistenza come Stato insulare dipendeva dalla sua capacità di impedire ad altri di sbarcar eserciti sulle sue coste; capacità che dipendeva da quella di comperare il necessario numero di navi da guerra; così .come questa dipendeva dai profitti de' suoi navigatori e commercianti, di cui le divenne così necessità vitale di rivendicare il diritto di transito non molestato su tutti i 1nari; diritto che essa intuì non le sarebbe stato riconosciuto che a patto che da essa non fosse conteso ad altri e non fosse esercitato conte un privilegio. L'avvento dell'industrialismo nel secolo XIX non fece che accentuare questa necessità per l'Inghilterra di non chiudere ad altri quel pieno libero accesso a tutti i mari di cui aveva essa stessa bisogno; col diventare una nazione predominantemente industriale e che con le risorse del suo suolo non potrebbe mantenere che un quinto della sua popolazione, i cui rimanenti quattro quinti non possono vivere che di cibo importato esportando carbone, manufatti, macchine e servizi marittimi, essa divenne più che mai interessata non a chiudere mari ad altri, ma a tenerli aperti per tutti perchè non glie li chiudessero a lei. Il libero scambio divenne un nuovo puntello della sua politica marittima e a sua volta i profitti delle sue industrie e specialmente quelli della marina mercantile divennero il modo di mantenere una potenza navale capace di garantir sempre meglio tale libertà di traffici per sè e per tutti. Non solo : col libero scambio I' Inghilterra divenne la sola potenza nel mondo che tenne i suoi porti aperti a navi d'ogni altra potenza alle stesse condizioni che alle sue stesse navi, anche se le altre potenze non concedevano tale eguaglianza di trattamento a navi inglesi. Questo carattere liberale inevitabile della politica estera inglese e della politica marittima britannica è di una portata incalcolabile per intendere la situazione attuale. Non solo è la potenza navale inglese liberalmente applicata che ha sconfitto le autocrazie di Spagna e di Francia nei secoli scorsi in . • Europa : ma è pure sotto la sua egida che, protetti dalla dottrina di Moniblioteca Gino Bianco •
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==