la critica politica - anno III - n. 11 - 25 novembre 1923

< NOTH E COMMENTI 487 - _ libertà - dopo le spiegazioni che ce ne han dato i due autorevoli membri del Governo sopranominati - sono addirittura sconvolte. Se questa è la libertà, la vera libertà - evviva dunque la tirannia! E qui facciamo punto. NOI RECENSIONI LEONIDA BISSOLATI : La politica estera dell'Italia dal 1897 al 1920 (Scritti e discorsi). Milano, Fratelli Treves Editori. - L. 15.- Gli scritti e i discorsi di Leonida Bissolati su la politica estera dell'Italia vengono raccolti in volume in un periodo non fortunato per le idee del suo autore. Ma forse appunto per cib • fu ottima cosa raccoglierli e ristamparli: ottima ,. perchè qualcuno della nuova generazione, fermando lo sguardo su queste pagine, mediti se la sicurezza e le fortune d' Italia non reclamino una politica estera meno impulsiva e pià lungimirante; ottima, infine, perchè servono a documentare quanto stolta fosse, e sia tuttora, l'accusa di una volontà rinunciataria in danno dell'Italia fatta a coloro che, dopo la guerra, sostenendo la necessità e la utilità di una politica di conciliazione e di equità ebbero di mira unicamente il bene del proprio paese, la sollecita ripresa della attività economica e commerciale delle terre redente e la grandezza politica dell' Italia fattasi centro della volontà pacifica e ricostruttrice di tutta Europa. Molti degli scritti che sonq contenuti in questo volume (che vanno dal '97 al '20) sono oramai spogli di ogni attualità: gli avvenimenti che li originarono sono passati definitivamente alla storia. Tutti insieme, però, tanto quelli del '97 per la questione di Candia e la guerra grecoturca come gli ultimissimi del dopo guerra, sono la espressione di un pensiero definito di politica internazionale, coerente a se stesso, mai, sviato dai problemf particolari nella sua concezione generale. Anzi ci consentono di vedere il pensiero dell'autore evolversi e chiarirsi sempre meglio attraverso il succedersi degli avvenimenti, traendo da essi quasi conforto e conferma. Il Bissolati del 1897 è già quello della guerra europea. Nella identica posizione del Bissolati si trovarono i cosidetti interventisti di sinistra - salvo quelli che (il Mussolini tra i socialisti, il Bianchi tra i sindacalisti, il Rocca tra gli anarchici - per citare alcuni degli esponenti più in vista della nuova situazione) provenivano dall'herveismo. Bibliotecà Gino Bianco Il libro postumo del Bissolati sta cos\ a testimoniare anche come l'interventismo di sinistra non fosse un'improvvisazione di gente ricreduta e pentita, ma azione positiva per principi e soluzioni che la democrazia italiana degna di questo nome aveva sempre propugnato. La politica internazionale de Il' interventismo di sinistra - a cui s' ispirò il Bissolati costantemente, nonostante certi suoi errori personali di valutazione e di azione - è quella stessa che Giuseppe Mazzini nelle Lettere Slave mirabilmente e in innumerevoli scritti assegnava all'Italia moderna. Un altro pregio del libro è quello di offrire allo studioso e al giornalista una cronaca della storia europea nell'ultimo quarto di secolo, commentata da una mente lucida e da uno spirito coraggioso e indipendente. Molto opportunamente, il compilatore ha fatto precedere gli scritti e i discorsi da brevi e chiari riassunti degli avvenimenti ai quali si riferiscono e li ha corredati di numerose note illustrative. Comm. prof. A. F. FoRMtGGINI: La ficozza filosofica del Fascismo e la niarcia sulla Leonardo. Roma, A. F. Formiggini Ed. - L. 10. .; « Libro edificante e sollazzevole >: cosl il volume si annuncia nella copertina e tale è di fatti. Edificante per la storia che v' è narrata; sollazzevole per la forma vivacemente scherzosa, originalissima. L'A. - l'editore Formfggini - ebbe, in tempi in cui il sentimento nazionale era in forte ribasso, l' idea di creare in Italia uno speciale Istituto per la propaganda della coltura italiana ali' Estero. Sorse cosl la Fondazione Leonardo la quale - grazie all'opera tutta personale del suo ideatore e f0ndatore - potè mettete insieme il capitale c.ospicuo di circa mezzo milione e conseguire risultati pratici che, dati i tempi e i mezzi, debbono considerarsi grandiosi. Venuto il fascismo anche la Leonardo ha dovuto subire la sorte comune a tant'altre istituzioni politiche economiche e sociali. Torti politici verso il fascismo il Formiggini - che dalla I politica vera e propria s'è tenuto costantemente lontano - non ne aveva; ma aveva un torto gravissimo per i filosofi dell'attualismo saliti ai fastigi del Governo con Giovanni Gentile : <non era uno dei loro,. Infatti egli si professa seguace< della filosofia del ridere>! Si organizzò cosl una incursione punitiva-filosofica sulla Leonardo che venne confiscata, mentre Formfggini, obbligato prima a dimettersi, venne sottoposto ad una inchiesta umiliante ed ingiuriosa per lui che aveva dato ·tempo, denaro ed entusiasmi in un'opera alla quale era stato spinto unicamente dal desiderio di rendere al

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