la critica politica - anno III - n. 11 - 25 novembre 1923

- ,, 486 LA CRITICA POLITICA fascismo nel ribadire i propri concetti di politica sinda~ale. Anzi gl'industriali anzichè limitarsi a rivendicare l'autonomia della propria organizzazione, hanno avanzato maggiori richieste, reclamando addirittura da parte del sindacalismo fascista la rinuncia a costituire organizzazioni d' imprenditori industriali, e all'obbli- . go per gl' industriali fascisti di iscriversi alle stesse. Il contrasto deve ora considerarsi finito vittoriosamente per gl' industriali e pure per gli agrari. Le deliberazioni in materia sindacale prese dal Gran Consiglio Fascista nella seduta del 15 nov. segnano infatti, per il sindacali sino fascista · una definitiva sconfitta. Non solo il gran Consiglio ha riconosciuto l'autononiia della Confederazione generale dell'Industria nella quale " !a maggioranza delle forze industriali ·è raccolta,, ~a ne ha riconosciuta la supremazia impegnandosi di non portare scissioni e diminuzioni nella sua efticienza tecnica. Lo stesso gran Con- . siglio ha poi riconosciuto l'autonomia della Confederazione generale dell'Agricoltura, pur lasciando insoluto il problema dell'appartenenza ad essa degli agricoltori fascisti. È difficile dire come si sia arrivati a tale deliberazione per quanto possa immaginarsi benissimo quali e quante siano state le pressioni e quali le ragioni che l' hanno determinata. Comunque dopo di essa il sindacalismo fascista vi~ne a perdere quella che poteva essere la sua originalità per assegnarsi la funzione di un semplice organo di tutela padronale del quaJe, presto o tardi, finirà all'avere ragione l'insopprimibile contrasto sociale tra le classi. Legge elettorale e.... libertà. Il meccanismo elettorale escogitato dal Governo per assicurarsi l' inamoBiblioteca Gino Bianco vibilità ab aeterno è oramai legge dello Stato. Il Senato, nella sua seduta del 14 novembre, l'ha approvata con 165 voti contro 41. S'era lasciato sperare che - anche per desiderio dello stesso Governo - il Senato avrebbe introdotto nella legge alcune modificazioni. E in tale speranza l'Associazione Proporzionalista di Milano aveva persino avanzato agli onorevoli Senatori del regno la proposta · di qualche ritocco e· temperamento. Invece la legge è rimasta tale e quale l'ha voluta il Governo. Durante la discussione, molto affrettata ,del resto, una sola voce, quella dell'on. Abbiate, si è levata contro la legge alla quale hanno portato il conforto .. della propria adesione due professori di diritto costituzionale : Chimienti e Mosca. Degno di attenzione l'elogio della legge fatto dall'on. Acerbo. Sapevamo che il Governo ha ideato la legge e imposto alla Camera di votarla perchè così gli era piaciuto in quanto gli serve. La spiegazione era sufficiente e non si chiedeva di più. L'on. Acerbo ha, invece, sentito il bisogno - e proprio al Senato l - di aff ermare che la legge realizza anche una conquista di libertà in quanto è destinata a far prevalere la volontà della Nazione < sull'attività tirannica della Camera >. Straordinario l'on. Acerbo l Immaginiamo la faccia che avrà fatto il prof. Mosca che di questioni di diritto costituzionale se ne intende: questa certo non se l'aspettava l E non ce l'aspettavamo neppur noi. Vero è che il prof. Gentile ci ha .spiegato subito dopo, a distanza di un giorno, in un discorso al nuovo Consiglio superiore della Istruzione da lui nominato, come qualmente la libertà è in quanto ha cessato di esistere e cioè si è realizzata. Confessiamo che le nostre opinioni sulla

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