la critica politica - anno III - n. 11 - 25 novembre 1923

NOTE E COMMENTI Il IV novembre. Povera e scialba la celebrazione della vittoria, quest'anno. La festa del Partito ha sopraffatto la festa della nazione. Il governo fascista ha teso tutte le corde dell'animo, ha impegnato tutte le possibilità della sua organizzazione di partito per far riuscire in modo insuperabile, imponente e grandioso, le manifestazioni dei 28, 29, 30 e 31 ottobre per l'anniversario della marcia su Roma. Di pensare al IV novembre non gli sono rimasti il tempo e la volontà. Per le strade d'Italia che avevano visto alcuni giorni prima le grandi sfilate delle " camicie nere " nelle attuali Qniformi splendenti d'ori e di deco~ razioni, pochi e modesti ·cortei, scarsi fiori, luminarie senza sfarzo per l'anniversario della vittoria delle armi italiane. Il re, ch'era accorso a Roma per la cerimonia fascista con tutta la Corte, non si curò nemmeno di trattenersi alla capitale }1er l'occasione, e il Commissario Regio della città dimenticò perfino di pubblicare il solito tradizionale manifesto, im1nancabile in tutte le date più o meno autenticamente patriottiche. Il IV novembre è stato così umiliato ( con1e melanconicamente osservò un giornale romano) proprio da quel governo che pretende di essere sorto per rivalorizzare la vittoria delle armi italiane e per operare la rinascita dello spirito nazionale. Certo non era nelle intenzioni. Ma i fatti non voluti e non preveduti hanno alle volte la virtù di scolpire una situazione e di rivelarla nel momento Biblioteca G·i_n_oBianco stesso in cui tutto dovrebbe contribuire a renderla oscura e confusa. Sono passati cinque anni. La vit.:. toria delle armi italiane che era vittoria della nazione sembra oramai lontana; ma è storia viva, presente la vittoria del partito nella e sulla nazione. II partito si è imposto alla nazione. L' Italia non è più l' Italia di tutti gl' italiani. Non tutti i cittadini - e non certo la maggioranza di essi - possono oggi riconoscersi nello Stato : sovranità e libertà sono cose che ad essi non appartengono. Lo Stato è il partito·. E poichè lo Stato pone in prima linea la celebrazione della vittoria del partito sulla Nazione, non può restare alla Nazione ani1no a festeggiare la propria vittoria. Anche perchè .... liberamente non lo potrebbe. Spese e rimborsi. Nè si dica che la celebrazione della " marcia su Rotna" volle essere la celebrazione della Nazione sull' Antinazione, per cui perdeva ogni carattere di parte. La celebrazione non poteva essere che di partito. E lo doveva essere tanto che il Partito Nazionale fascista annunciò che ne avrebbe esso solo sostenuto tutte le spese relative di organizzazione, di trasporto, di luminarie ecc. ecc. E le spese debbono essere state sicuram6nte enormi. Il solo ricevimento a Palazzo Venezia dev'esser costato molte centinaia di migliaia di lire. Ovunque le feste furono fatte con un fasto, una grandiosità di cui si era perduto il ricordo da noi : per

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