L' ULTIMO " LIBRO DECENNALE " DI ACHILLE LORIA 481 possa avere anche solo un principio di realizzazione ( 1 ). A un certo punto il · Loria accenna_ alla coincidenza di interessi che potrebbe stabilirsi fra i percettori di rendita fondiaria e i salariati, per eli1ninare il subprodotto di distribuzione detenninato dal redditiere e che dà luogo, immediatamente, alla formazione di un capitale improduttivo, che è di comune interesse di non re1nunerare. È, evidentemente, una combinazione possibile di tendenze antiplu tocratiche e che risponde, all'ingrosso, ai lineamenti del socialismo .feudale-conservatore. Però essa è anche, altrettanto evidentemente, una com- , binazione di forze politiche alle quali, in un regime di libertà, si contrappongono altre forze politiche, che si orienteranno o verso la riduzione simultanea del salario 'e della rendita, o verso l'alleanza con uno dei due allo scopo di combattere l'altro. Nel primo caso assisteremmo a quelle formazioni, fondate sul predotninio dei ceti liberali industriali, che ha già avuto in Francia e in Inghilterra rilevanti manifestazioni storiche: nelle altre due ipotesi avremmo, o un raggruppamento tipicamente conservatore, fra ceti i_ndustriali e ceti agrari, o quella coalizione, sempre momentanea, fra profitto e salario, che è il substrato della demagogia dei plutocrati. Ma, per quante vie si tentino, fuori delle classi e delle combinazioni di ceti, non è possibile uscire, n1entre poi il succedersi di queste combinazioni, ossia il libero svilupparsi della realtà politica, è il processo che, volta per volta, mette in evidenza e corregge le più cospicue forme del subprodotto. In effetti la sola soluzione reale dei problemi di sottoproduzione, è quella che lo Stato, dominato da alcuni ceti, può imporre a danno dei ceti che ne sono esclusi, e ai quali poi non è aperta altra via, per torre di mezzo gli extraredditi o gli extrasalari dei gruppi dominanti, che quello di potere coalizzarsi ed agire confonne alle regole di un organico liberismo di gruppi di interessi. * * * La semplice riforma emp1nca, contro cui il Loria muove tanta copia di argomenti originali e penetranti, ha, sulla riforma razionale da lui propugnata, il vantaggio che tiene maggior conto della complicatezza della realtà economica, e che accetta i dati d' una esperienza liberale, che sempre si rinnova. È anzi questo, in fondo, l'insegnamento principale che si desume dall'opera del Maestro : che la realtà economica non è un dato di fatto fermo e invulnerabile ; che essa è in continuo moto e in incessante progresso; e che, infin·e, lo strumento più efficace del suo progredire, si ritrova, in quell'esercizio della libertà, che ne contiene in se stesso la critica continua e la correzione indefinita. N. MASSIMO FOVEL (1) Proprio in questi ultimi giorni sono accaduti due fatti molto significativi. La Confederazione dell'Agricoltura ha rivendicato la libertà sindacale, la propria innanzi tutto .... ma ançhe quella degli altri, contro le Corporazioni Nazionali, che vogliono essere il Salomone e il Brenno di tutte le contese riguardanti la produzione, cioè i salarii, i profitti ecc. Lo stesso è accaduto a Torino fra i Sindacati Fascisti di Torino e le Federazione Industriale piemontese. Questi sono stati accusati di essere nemici del fascismo (sic) perchè si sono rifiutati di entrare nelle Corporazioni miste e perchè pretendono che la libera discussione degli interessi sia per l' industria e per gli stessi operai, la via migliore per superare i contrasti di classe e di gruppo. In tutti due i casi siamo di fronte ad un appello alla libertà per risolvere i casi essenziali del s11,bprodotto ipernormale, che sono poi, senz'altro, l'intera questione sociale. BibJioteca Gi o Bianco
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