464 LA CRITICA POLITICA dire il maggior prodotto, con la certezza di non ritrarre un prezzo rimu- . neratore dal vino. Può sembrare un paradosso, e i socialisti frasaioli vi vedranno una conseguenza dell'economia borghese, ma è certo ed innegabile che momentaneamente l'impressionante raccolto 1923 dell'uva è un disastro per gli agricoltori. I prezzi scendono ad un livello bassissimo; se il raccolto è doppio il prezzo si è ridotto a un quarto, in modo che la 111aggiorquantità non compensa il minor prezzo ; oltre a ciò l'acquisto di botti o la costruzione di serbatoi in cemento ha dato luogo a spese elevate; la rendita può considerarsi in gran parte assorbita da queste spese di impianto, che serviranno per quest'anno, ma non serviranno per gli anni venturi se il raccolto torni normale. La situazione è ancor più grave per quelle regioni, in cui non si producono vini di alta gradazione alcoolica, che difficilmente si conservano oltre l'anno e che non resistono ai trasporti a distanza. Il 1ninistro delle Finanze, preoccupato a ragione di raggiungere il pareggio nel bilancio dello Stato e impossibilitato a raggiungerlo con diminuzioni di spese che andrebbero a scapito dei centri ·urbani, non avverte le ripercussioni sociali di questi suoi provvedimenti tributarii; non si rende conto del disagio degli agricoltori, e non comprende il rancore cori cui i contadini hanno accolto l'imposta sui redditi agrarii e la riduzione dell'esenzione dell'imposta sul vino, attuata non per spirito - fiscale n1a per una semplificazione burocratica, di cui i contadini però non sono in grado di rendersi ragione, specialn1ente in quest'anno di abbondantissimo prodotto. Q~esti rilievi possono riuscire sgraditi ai lirici esaltatori di ogni atto del Governo, che vedono un bolscevico in ogni critico e che anche quando tocchino con mano l'errore lo dichiarano inevitabile; ma ci pare che le direttive del governo nei rapporti dell'agricoltura non sieno tali da perniettere lo stabilirsi effettivo di quella comunione fra Governo e Popolo, che il senatore Corradini invece vuol constatare attraverso la celebra- . . . z1one ann1versar1a. Il Governo che voglia mettersi veramente in comunione con il Popolo deve dare importanza prevalente ai bisogni agricoli, ispirandosi nei suoi provvedimenti alle esigenze dello sviluppo dell'agricoltura e tenendo conto della mentalità del contadino. Il contadino, sia pure passivamente, dette il maggior contributo di forza armata e di produzione all'Italia in guerra; corollario della Vittoria deve essere una più attiva partecipazione del contadino alla vita italiana, partecipazione che implica una riduzione delle spese pubbliche con un regime decentrato e l'abbattimento della potenza dei ceti plutocratici. Le tesi rurali si riassumono nella lotta contro la burocrazia e contro la plutocrazia, ed esse finiranno per trionfare, superando ogni ostacolo, perchè così vuole la struttura economica e sociale dell'Italia. Nè. la stampa ufficiosa nè quella di opposizione, dal Mondo ali' A vanti I sembrano in grado di intendere queste necessità, e si "' . Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==