la critica politica - anno III - n. 11 - 25 novembre 1923

GOVERNO E POPOLO 463 -gurgitante di merci, l'automobile rapidissiino, l'areoplano, il grattacielo ; egli sente la poesia del grande centro di affari, della vita turbinosa delle metropoli, dell'ansito del motore, e fra i discorsi da lui detti nella cele- ' brazione anniversaria forse uno dei più significativi fu quello brevissimo : di Terni. Dopo aver visto nella giornata passata a Perugia, gli edificii dalle linee sobrie della vecchia città umbra e dopo aver guardato dal palagio prefettizio il piano umbro che a Ca~ducci ispirò il Canto del1'Amore e che inorgoglisce ogni agricoltore per la sua coltivazione intensa, dopo aver attraversato quella campagna in cui Francesco d'Assisi svolse la sua missione di pace, egli sent) il bisogno di soffermarsi a Terni e di parlare agli operai t~rnani per esaltare l'attività industriale, per dire che l'oasi industriale umbra era per lui la vera Umbria. Quel discorso rapido e incisivo, detto nel tumulto della grande stazione ferroviaria avendo dinanzi agli occhi i poderosi e fumanti camini degli Alti forni, era lo sfogo di un sentimento profondo dell'animo suo : dopo tanto verde delle campagne, dopo taq.te pietre, cupe nel grigiore dato loro dai secoli, egli ritoccava terra, come Anteo, di fronte alla città industriale dalla cascata impetuosa, dal maglio gigantesco, dalle case annerite dal fumo del carbon fossile. Gli sfugge cosl nella sua essenza intima l'anima agricola della Nazione, • e lascia che il suo Ministro delle Finanze provveda a scavare più profondo il solco che divide il popolo agricolo dall'Italia ufficiale, dall'Italia burocratica e urbana. Due problemi tributarii turbano oggi milioni di agricoltori: l'imposta sul vino mantenuta immutata nella sua aliquota malgrado l'enorme aumento della produzione e aggravata per i contadini con le nuove norme sulle esenzioni per il consumo domestico, e l'imposta sui redditi agrarii applicata con tabelle di redditi molto elevate e con una fretta eccessiva, che ha dato luogo a sperequazioni gravi.ssime e che per giunta mette momentaneamente in peggiori condizioni chi ha obbedito al precetto della legge, eseguendo la richiesta denuncia, anzichè chi al precetto della legge non ha obbedito. Mentre questo turbamento dura, un altro se· ne profila all'orizzonte con la revisione degli estimi catastali, che non porta all'auspicata perequazione fondiaria invocata da tutti e da tutti ritenuta necessaria, ma a un nuovo inasprimento delle imposte fondiarie. Qusti provvedimenti tributari colpiscono l'agricoltura e gli agricoltori nel momento in cui d,al periodo delle vacche grasse si passa a quello delle vacche magre; nel momento cioè in cui l'aggravio è più sentito, per la tendenza dei prezzi delle derrate agricole a decrescere con forti sbalzi. Il raccolto eccezionale del grano e più quello eccezionalissimo dell'uva pòngono gli agricoltori in una condizione molto difficile. Nel mercato granario e' è pletora di offerta: il raccolto dell'uva, che in alcune zone è stato triplo di quello dello scorso anno, ha costretto gli agricoltori a immobilizzare somme cospicue per· fabbricarsi i vasi necessari a custoBiblioteca Gino Bianco

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