la critica politica - anno III - n. 11 - 25 novembre 1923

• 460 LA CRITICA POLITICA ginepraio in cui s'era temerariamente lanciato ! Il lato comico di tutta la situazione sta proprio in questo : che l' Inghilterra nel suo vitale interessamento alla stabilità ~ alla restaurazione econo1nica europea è riuscita non solo a tenere in piedi la Lega, ma anche perfino chi cercò vibrarle il calcio di grazia e chi, senza il salvataggio degli Ambasciatori, sarebbe forse stato travolto, dall'ondata di orgoglio nazionalistico da lui stesso scatenata. Parrà strano ma è proprio così : non solo la ex stampa di Lord Northcliffe e la Morning Post, ma perfino molta stampa moderata conservatrice e liberale è in Inghilterra sinceramente preoccupata di evitare che gli spropositi di politica estera dell' on. Mussolini possano troncare quella che in parte pare e in parte forse è la sua opera di restaurazione interna. In nessun paese si capisce meglio quanto sia arduo dopo aver issata ben in alto sull' albero maestro una bandiera, il decidersi a riabbassarla I ANGELO CRESPI La politica di tesoro del Fascismo Anche per ciò che riguarda la politica di Tesoro del Governo è consentito, crediamo, tirare le somme dei risulta.ti effetti vi. Miracoli nessuno poteva pretendere, benchè fossero stati promessi. Ma pure qualche cosa, il segno evidente· di un miglioramento effettivo, si aveva e si ha il diritto di pretendere. Vediamo dunque se miglioramento c'è stato. E limitiamoci per ora a semplici ma precise constatazioni di fatto. Se sarà il caso illustreremo in seguito e preciseremo meglio. Situazione del cambio. S'era lasciato sperare che il primo e più sensibile effetto della vittoria fascista sarebbe consistito nel miglioramento del cambio. La sua elevatezza doveva principalmente attribuirsi alle agitazioni e agli scioperi e alla cattiva opinione che si aveva all'estero della situazione italiana. Col fascismo al governo - cessate le agitazioni é cessati gli scioperi, capovolta la situazione interna - il cambio avrebbe rapidamente migliorato. Orbene migliora,nento non c'è stato, nè punto nè poco. Il livello del cambio s'è trovato nell'anniversario della marcia su Roma al punto stesso in cui si trovava all'epoca in cui la marcia si effettuava. Nel corso di un anno, mese per mese, miglioranienti non se ne ebbero, si ebbe a registrare piuttosto qualche peggioramento. Debiti pubblici. Qui non ci sono contestazioni possibili: i debiti sono aumentati. Che aumentassero non si poteva evitare senza avere prima ottenuto il pareggio del Bilancio. Ma il pareggio è molto di là da venire nonostante le assicurazioni di Michelino Bianchi e le speranze del Ministro De Stejani (più prudente lui.') il quale però deve oramai essere ben convinto della impossibilità di conciliare le esigenze del bilancio con le esigenze progressivamente crescenti della politica fascista. Circolazione monetaria. Necessità urgente era diminuirla. Qualche economista gridò addirittura che si dovessero spezzare i torchi di fabbricazione monetaria. Fu promesso di ridurre. Qualche cosa si mostrò di voler fare nei primi ' tempi; poi si è ripreso a stampare non diversamente di prima, se non anche con la stessa intensità. Coll'aumento nei biglietti di Stato siamo a 17 miliardi e mezzo. . La politica del Tesoro segue, insomma, la strada dei passati Governi. V'è solo una novità in essa per quel che riguarda le Banche. Si è salvato il Banco di Roma; si è ripresa la posizione della Banca Nazionale di Credito. E in ciò debbono forse vedersi gl'inizi di una nuova politica in materia bancaria. Ma è una politica pericolosa. Biblioteca Gino Bianco . '

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