458 LA CRITICA POLITICA in questo nè in altri casi che lo precedettero, ciò devesi non per poco al sopravvivere di quell' ultimo nucleo del Consiglio di guerra interalleato, che è la Conferenza degli Ambasciatori e al fatto che nelle nazioni alleate la vittoria dello spirito della Lega non è ancora nè piena nè egualmente piena. Ma anche di fronte a questo prevalere della nota degli Ambasciatori del 13 su quella del 7 sette1nbre, non è difficile sostenere che in complesso la causa della lega uscì da questa disputa più rafforzata che non il punto di vista cui fece appello l' Italia. Non solo il rappresentante italiano si trovò solo fra tutti a sostenere che la creazione della Lega non alterava il diritto degli Stati firmatari ad · agire a difesa dei loro diritti in tutto e per tutto come prima di essa ; e che questioni di dignità e prestigio nazionale non sono di competenza della Lega; ma egli finì, il 28 settembre con l'aderire alla seguente formula unanimemente approvata dal Consiglio della Lega e che include e non esclude anche questioni d'onore e prestigio nazionale: < I membri del Consiglio essendo d' accordo che ogni disputa tra membri della Lega capace di condurre a rottura rientra nella sfera d'azione della Lega e che se 'una tal disputa non è composta diplomaticamente, per arbitrato o per altro procedimento giuridico è dovere del Consiglio di occuparsene confortnemente all' art. 15 dello Statuto, il Consiglio decide di deferire queste questioni a uno speciale comitato di giuristi >. E così, da ultimo, l' Italia si ritirò da tutte le posizioni inconsultamente sostenute prima. Se la Lega non fosse esistita la guerra o sarebbe stata inevitabile o non sarebbe stata guerreggiata solo perchè una delle parti si sarebbe sentita nell'impossibilità di combattere; ed è assai dubbio se si sarebbe venuti alla decisione del 28 settembre se il Consiglio nqn avesse avuto a suo lato l'Assemblea dei delegati di 49 nazioni, schierati contro quelli della 50a nel sostenere la tesi dell' universale competenza di questa. Molti si chiedono anche se, a parte dell'isolamento in cui l'Italia si sentì a Ginevra, essa avrebbe acconsentito a registrar presso la Lega il trattato di Rapallo, dopo che di questo passo la Jugoslavia diede l'esempio ; a modificare il quasi ultimatum diretto alla Jugoslavia stessa. Dopo tutto l' on. Mussolini deve aver dato qualche peso al fatto che la Lega è parte integrante di tutti i trattati di pace se, non ostante la sua minaccia di farne uscire l' Italia, non osò spinger le cose agli estremi. Nè si dica che il solo fatto che la Lega non protestò contro l' ultima nota degli Ambasciatori e non chiese indennità pei rifugiati Greci ed Armeni feriti a Corfù torna a suo disdoro. Essa non aveva diritto a intervenire contro una decisione accettata in anticipo dalla Grecia o senza un'altra richiesta ad· hoc da parte di questa; e, dopo tutto essa, che è stata creata per promuover la pace, avrebbe tradito le sue origini se solo per amor proprio avesse causato una guerra. Quel che è certo si è che, sebbene sia vero che la Lega non sarà assisa su basi sicure fino a che vi sia la certezza che vi son potenze pronte a farne rispettare ad ogni Biblioteca Gino Bianco •
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