; ' 456 LA CRITICA POLITICA e la cosa fu posta nelle mani : a) della lega delle Nazioni, cui la Grecia aveva fatto appello il 31, in conseguenza dell'aver l' Italia dichiarato inadeguate le riparazioni offerte ; e b) della Conferenza degli Ambasciatori della cui Commissione la sterminata delegazione italiana era parte; la quale conferenza, radunatasi il 30 settembre inviava alla Grecia una nota di protesta contro lo stermipio e l'invitava a ordinare una immediata inchiesta. La Grecia rispondeva immediatamente il 2 settembre, accedendo alla richiesta ma soggiungendo che essa non poteva spinger l'inchiesta entro l'Albania; ma la sua risposta non veniva presa in considerazione dagli Ambasciatori che il 5 settembre, quando per la prin1a volta essi comunicarono col Consiglio della Lega, informandola della risposta greca; della disposizione della Grecia a fare ali' Italia ogni am1nenda ritenuta adeguata dagli Ambasciatori, ove fosse apparsa colpevole; e dalla decisione di deferire a una riunione del 7 settembre la questione della costituzione e del metodo della commissione d'inchiesta . • In seguito a questa comunicazione il Consiglio della lega, il 6 settembre, formulava e spediva agli Ambasciatori un piano di accordo, che veniva immediatamente adottato e presentato ai due Governi più interessati e con qualche emendamento non importante, da essi accettato. Ne riparleremo più oltre. Resta dunque stabilito che l'appello della Grecia alla Lega, datato il 31 agosto, formulato a Ginevra su istruzioni da Atene, concerneva non, l'occupazione di Corfù che avveniva in quel giorno e a cui esso era anteriore; ma il fatto che la Grecia non intendeva accettare le richieste 4, 5, 6, dell' ultimatum italiano e, piuttosto d'accedervi, come faceva dichiarare, era pronta a resistere. È su questo appello, in cui Corfù non entrava per nulla, che per la prima volta, l'on. Salandra di sua iniziativa, il 1 settembre, nel consiglio della Lega negava la competenza di questo, dicendo che la cosa era sotto giudizio degli Ambasciatori ; al che il rappresentante svedese e il britannico, in armonia con tutti gli altri, meno l'on. Salandra, risposero che il fatto che se ne occupava la Confe'renza degli Ambasciatori e che non era male che in prima istanza se ne occupasse essa, non poneva fuori di giurisdizione della Lega una questione sulla quale un suo membro le aveva rivolto un appello. Frattanto l'on. Mussolini faceva in vario modo intimare alle varie ambasciate a Roma che ove la lega intervenisse a toglier la cosa dalla Conferenza degli Ambasciatori, egli non avrebbe evacuata Corfù. E nella seconda seduta del Consiglio della Lega, su istruzioni da Roma, l'on. Salandra sostenne la tesi: a) che fino a che la Conferenza degli Ambasciatori, di cui la Grecia s'era impegnata ad accettare il verdetto, non avesse emesso il verdetto stesso la Lega era manifestamente incompetente ad intervenire; b) che la creazione della Lega delle Nazioni non costituiva una rinuncia da parte degli Stati firmatari ad agire per la difesa dei loro diritti e della loro dignità ; e) che in una questione di prestigio e di dignità nazionale l' Italia non Biblioteca Gino Bianco
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