L'INGHILTERRA,LA LEGA DELLE NAZIONI, L'ITALIA 455 un buon cinquanta miglia prima in seguito a un accidente automobili- . stico. Il fatto che gli uccisi non furon derubati suggerl tosto l' idea che non si trattasse di assassinio a scopo di furto. Il 28 il Ministro italiano ad Atene faceva domanda al Ministro degli Esteri greco, e il 29 questi accedeva alla domanda di quello, che si procedesse all'arresto d/gli assassini, che se ne •stabilisse l' identità e che loro venisse inflitta esemplare punizione. Il 29 per oltre il Governo italiano faceva presentare alla Grecia un ziltimatum, contenente le ~eguenti richieste : 1 °) piena e farmale apologia da parte della Grecia ; 2°) solenne servizio funebre per le vittime nella cattedrale cattolica d'Atene; 3°) che la bandiera italiana, issata da11a squadra italiana fuori del Faleria fosse salutata dalle navi greche issanti la bandiera italiana, senza restituzione di saluto da parte della flotta italiana fino a sera, alla partenza di questa, nello stesso giorno ; 4°) che la Grecia entro cinque giorni compisse una rigorosa inchiesta; ) . 5°) < con l'assistenza dell' attachè militare italiano > ; 6°) che tutte le persone trovate colpevoli fossero condannate a • morte e che entro cinque giorni la Grecia pagasse all'Italia 60.000.000 di lire come indennità ; 7°) onori militari alle vittime al momento dell' imbarco. Entro ventiquattro ore il Governo greco rispondeva dichiarando senza fondamento le affermazioni che esso fosse colpevole di seria offesa ali' Italia e respingendo le richieste n. 4, 5 e 6 come oltraggianti l' oriore e violanti la sovranità dello Stato. E si aggiungeva che < se, contro l'aspettativa, il Governo italiano dichiarasse inadeguata la soddisfazione offerta, la Grecia avrebbe in accordo con lo Statuto della Lega delle Nazioni, fatto appello alla lega impegnandosi ad accettarne le decisioni>. A questa nota il Governo italiano rispondeva col far arrivare, a Corfù, alle 15 del 31 agosto una squadra italiana navale il cui comandante intimò al Prefetto l' intenzione di occupare l'isola e richiese che si issasse bandiera bianca. In seguito ad indugio del Prefetto a rispondere a queste intimazioni, il Comandante la s·quadra faceva sparare un certo numero di granate contro la fortezza, che era occupata da rifugiati greci ed armeni, di cui un centinaio rimasero feriti e una ventina uccisi. La cosa veniva annunciata al mondo con una nota dell'Agenzia Stefani in cui si dichiarava che la risposta greca equivaleva < a una completa ripulsa delle richieste italiane ; che le misure temporanee prese non volevano essere un atto di guerra, ma 1 semplicemente un atto dell' Italia inteso a mantenere il suo prestigio e a mostrare. la sua inflessibile determinazione a ottener le riparazioni cui aveva diritto a secondo dei costumi e del diritto delle genti >. Da questo punto le relazioni dirette tra l' Italia e la Grecia cessarono • Biblioteca Gino Bianco
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