la critica politica - anno III - n. 11 - 25 novembre 1923

454 LA CRITICA POLlTICA austriaca e tedesca alla Serbia ed al Belgio, non poteva non finire con un · nuovo status anche per le piccole nazioni ; e la Lega è almeno un rnodo per non lasciar più queste interamente alla 1nercè dei più forti e quindi per accrescere le loro opportunità di libero e pacifico sviluppo sotto la egida dell'opinione pubblica mondiale mobilitata dalle libere discussioni di Ginevra. Non solo : la Lega appare come il risultato naturale di tutto il processo storico precedente e sopratutto come il pri1no sforzo - da dopo la caduta della autorità arbitrale del Papato nel Medio Evo - per fare una sintesi del principio di libertà e di autorità non solo entro lo Stato nazionale, ma pur nelle relazioni tra gli Stati nazionali e per armonizzare, per così dire, i doni dell' Ellade e quelli di Roma all'umanità. La Lega sarà istituzionalmente imperfetta, finchè si voglia; è indubbiamente incompleta, finchè ne siano escluse la Germania e la Russia e se ne stian lontani gli Stati Uniti; ma è il simbolo di tutto un imponente processo storico che, con l'ultima guerra, è arrivato a far crollare le ultime autocrazie militari, ad affermare ovunque, più o meno, il principio dei governi responsabili e quello della sovranità della legge, a rompere i ceppi di un grande numero di popoli e a· stabilire il dovere che, prima di assumersi la responsabilità d' una guerra, anche i più forti acconsentano a discutere. Essa è indubbiamente, se si vuole, solo una forma più alta. ed estesa del vecchio principio dell'equilibrio delle potenze, nel senso che anche le piccole tra queste hanno modo di farvisi sentire e non son più semplicem~nte tenute a subire le i1nposizioni delle altre e nel senso che essa costituisce un organo permanente di consultazione e cooperazione tra potenze che prima non s' incontravano che in atteggiamento minaccioso ali' indomani di qualche incidente; ma non è forse questa considerazione, anche per dei realpolitikes, della massima importanza, precisamente nella misura in cui ritnan così stabilita la continuità dell'avvento della Lega con tutta la storia che vi mette capo ? · * * * È da questo punto di vista che va giudicata l' ultima crisi internazionale, la prima e più grave crisi nella storia della Lega, in quanto per la prima volta una Grande Potenza ne ripudiò o minacciò di ripudiarne l' autorità. E la conclusione alla quale a parer nostro è impossibile non arrivare si è che la crisi ha dimostrato che la Lega è ormai fortemente insediata nel cuore ~i tutte le piccole nazioni e che vi sono già molte ragioni per pensare che passerà molto tempo prima che siavi un' altra crisi dello stesso genere. Per convincersene basta semplicemente far la cronologia dell'ultima crisi. La mattina del 27 agosto 1923 la parte italiana della delegazione interalleata impegnata a stabilire i confini greco-albanesi, veniva barbaramente assassinata su una strada che si vuole infestata da ,briganti, nel mentre l'automobile greco s'era, pare, fermata Biblioteca Gino Bianco

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