DOPO UN ANNO DI GOVERNO FASCISTA 407 Qualche cosa sta, ad ogni modo, avvenendo nell'interno del Fascismo di cui occorre tener conto. La cosidetta crisi del Fascismo ha dal nostro punto di vista un particolare valore. S'urtano in essa due opposte esigenze. Il contrasto tra la Nazione e lo Stato si riproduce, sotto altra forma, tra il partito che vuol vivere di vita autonoma propria e il Governo che vuol che sia unicamente uno strumento della sµa dittatura. Il centralismo governativo ha seguito nei riguardi del partito lo stesso processo che nei riguardi della Nazione. Divenuto Mussolini capo del Governo si sono interrotti i rapporti di dipendenza da partito a governo. La sorgente dei rapporti gerarchici che nel partito saliva prima dal basso verso l'alto s'è spost~ta nel senso inverso. L'organizzazione s' è trasformata in un sistema di gerarchie che dall'alto ~iscende verso il basso. La dittatura ha perduto cos} l'uso dell'unico strumento attra .. verso cui potessero mantenersi i suoi rapporti diretti con i sentimenti , e i bisogni del paese. Il rassismo non è altro che un fenomeno dovuto • al sistema (I' investitura dall'alto, a eliminare il quale non i;esta altro che rovesciare iÌ sistema delle gerarchie _riportando in basso la sorgente della sovranità, come per lo Stato. La rivolta nel partito - e i consensi che l'accompagnano fuori del partito - contro i ras locali v' ha intesa come un movimento contro il sistema che li ha resi possibili e inevitabili. Il revisionismo fascista non è altro che un tentativo - se pure non confessato - a ritornare, nel partito e quindi anche nei rapporti col governo, a sistemi più vicini alla democrazia che alla dittatura. La democrazia, sconfitta nello Stato, minaccia di risorgere nel partito. Il Fascismo contro il Fascismo - insomma. OLIVIERO ZUCCARINI UN NAZIONALISTA CONTRO IL CENTRALISMO < ll ritorno alla vita locale, entro certi limiti e in date condizioni, è l'unico mezzo per combattere quelPanemia alle estremità che si sviluppa come conseguenza fatale dell'ipertrofia del centro. Ed è anche l'unico mezzo per impedire che il cittadino consideri lo Stato co,ne un intruso, un prepotente invasore e nutra quindi verso di lui un avversione che gli fa dimenticare e trascurare i suoi. doveri politici, per ricordargli solo, quasi in opposizione o per rappresaglia, i suoi diritti di cittadino di u·na data città, di figlio di una data Regione. Noi neghiamo al potere centrale l'azione diretta, personale, vessatrice nella gestione negli interessi che non sono comuni a tutto il corpo della Nazione, sebbene particolari ai Comuni ed alle Regioni. SCIPIO SIGHELE < Il Nazionalismo ed i partiti politici > • ib.lio eca Gino Bianc.o ,
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