406 LA CRITICA POLITICA ' ' . tanto ·impreparata e incapace quanto avida e boriosa, insieme alla quale, in non pochi casi, hanno potuto risalire in alto anche vecchi detriti. Il Paese che poco si era accorto della violenza recata al Parlamento, ha sentito profondamente la violenza fatta alle istituzioni - pure cos) imperfette e insufficienti - della sua vita locale. E la sente maggiormente, ogni giorno. Il fatto che il Partito ha, dopo la < marcia su Roma>, di molto accresciute le proprie file non deve trarre in inganno sulla estensione e sulla qualità dei consensi. Molta gente è corsa al Fascismo dopo il . successo a far numero, ad afferrare cariche, a conciliare i propri interessi e le proprie ambizioni con la nuova realtà, ma, si tratt~ di zavorra, di gente pronta a servire tutti i padroni con umiltà - con fedeltà, no - e che al Fascismo non ha apportato e non è in grado di apportare nessun utile concorso : nè d'idee, nè d'iniziativa, nè di opere. E si tratta sempre di una minoranza, per quanto .numerosa. Pochissimi sono quelli che si sono avvicinati al Fascismo, dopo la sua vittoria, per spontaneità di ' elezione, per sincero desiderio di concorrere ai risultati che il Fascismo disse di proporsi e che stavano a cuore a molti che fascisti non erano e non avevano pensato di essere ( 1). E non si può dire che non ce ne fossero. Molti anzi ce n'erano I La grande massa degli italiani - ovve- . rossia l'Italia - è rimasta estranea ed ostile. Quella che prima era in ·molti un'avversione, sopratutto istintiva - mossa dai sentimenti piuttosto che dalla ragione - s' è venuta alimentando dalle esperienze di ogni giorno ed è ora avversione ragionata e radicata.· L'Italia è ostile. < L'Italia è stanca e stufa di beghe, d' imposizioni, di violenze, d' illegalità > - affermava appena qualche giorno addietro uno scrittore fascista che gode di un momento di notorietà. La verità incomincia a I vedersi anche dai fascisti. Senonchè < riconciliare il fascismo coli' Italia> è oggi impresa ben altrirnenti difficile che un anno addietro non fosse. (1) < Sempre piìt chiuso nei suoi quadri, donde gli uomini di valore emigrano o si appartano e dove i valori non tesserati si rifiutano di entrare> - scrive il Rocca. Articolo < Fascismo · e Paese> in Critica Fascista, 15 sett. La promessa di < utilizzare a servizio del Paese tutti gli elementi di valore da qualunque parte provenissero> è completamente mancata. A posti di alta autorità e responsabilità pochissimi uomini, che non fossero fascisti, vennero chiamati. Mancato è pure l'esperimento dei cosidetti Gnippi di competenza. Si è dimostrato - scri- •veva il Corriere If aliano del 16 sett. - < come vano sia stato il nobile sforzo di coloro che li avevano istituiti e diretti >. Si è veduto, del resto, in un caso pratico come gli stessi Gruppi di Competenza fossero, nella concezione politica del Fascismo, destinati ad una funzione assai secondaria. Ci riferiamo all'episodio della espulsione del sig. Dante Dini dal Gruppo Nazionale di Competenza per l'Istruzione per dissenso sui criteri della Riforma Gentile, motivato con un ordine del giorno in cui è detto tra l'altro : < ritenuto d'altra parte che i Gruppi di Competenza specie quelli a carattere culturale, per non ridursi ad una vana accademia filosofica, debbono e possono bensl aiutare la elaborazione tecnica e l'applicazione pratica della politica governativa, ma non hanno diritto di discutet·ne le linee generali ed i principi riformatori> .... L'ordine del giorno in parola può ·trovarsi nel suo· testo integrale nella Nuova Scuola Italiana del 15 sett. 1923. · Biblioteca Gino Bianco
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