REGIONALISMO 447 più spiccio e diretto Roma all'Adriatico e che (\a gran tempo fu dichiarata da uno speciale consesso governativo di tecnici <ferrovia d' interesse nazionale da costruirsi ed esercitarsi a spese dello Stato>. La linea avrebbe, anzitutto, · una importanza strategica assiomatica. Grazie ad essa la Sabina, ricchissima di prodotti agricoli, ed i piani reatini, veri magazzini alimentari di Roma, disterebbero dalla capitale non piil di 80 km. Si toglierebbe di mezzo, così, anche un altro scandalo:. quello di obbligare un povero cristo che voglia andare da Roma a Rieti a percorrere, con la Roma-Orte-Terni-Rieti, beo 153 chilometri in quattr'ore 1 È questo, addirittura, un duplicato di percorso. Orbene, scrive il Nicoletti per spiegare l'attuale agitazione della gente Sabina, si sta silurando la Salaria, avanzando il progetto per l'allacciamento di Roma all'Adriatico di un'altra ferrovia, l' <Aquilana>. < E poichè i diritti e le necessità delle varie r~gioni, nonostante il decantato rinnovamento, non sono soddisfatte in ordine alla loro validità ed urgenza, ma in misura della forza dell'organizzazione protezionista politico-parlamentare che si è stati capaci di metter su a Roma>, così si può prevedere che l'Aquilana sarà quella che si farà (non è vero, on. Acerbo ?). È forse l'Aquilana una linea più conveniente, economicamente meno costosa e più redditoria? Nemmeno per sogno! Un esame comparativo dei due progetti - fattG da superiori commissioni - dà i seguenti resultati: Ferrovia Salaria. - Più economica, più breve: km. 221 : allaccia e interessa sei provincie, con Roma e l'Umbria. Costo dei tronchi da costruirsi 212 milioni. Ferrovia Aquilana. - Interessa due sole provincie: Teramo e Aquila. È più lunga: km. 252. Sacrifica Umbria e Sabina, attraversa zone pochissimo importanti. Costa settecento ottantanove ,nilioni (789). M~zzo miliardo di spesa di più, minore convenienza economica e.... il sacrificio di una regione. Questa è la prospettiva. L • Ente per le attività toscane Il fascismo ha un bel negare, ora che è al Governo, il regionalismo. Sul terreno dei fatti il regionalismo resiste e si sviluppa. Ed è segnificativo che finiscono col concorrervi gli .stessi uomini di quel partito che nelle sue affermazioni programmatiche lo vorrebbe abolito. Registriamo, intanto, come in Toscana (e crediamo anche altrove) sia stato, appunto ad -opera di uomini e di organizzazioni del P. N. F. un < Ente per le attività toscane>. Degli scopi per i quali esso è sorto e della sua opera ne ha riferita nel Popolo d'/talla (16 sett.) P. 1Domenichelli in un intervista col consigliere delegato dell'Ente. <M'interessava, scrive l' intervistatore, rilevare l'importanza di quest'opera come espressione compiuta del problema iblioteca Gino Bianco regionalisticCl al quale esso s'interessa con programmi pratici e con quella propulsione idealistica che è nello spirito dei nuovi tempi>. Sugli scopi dell'Ente l'intervistato sig. Enrico Barfucci, dopo aver affermato che esso risponde ad un bisogno legittimo della regione, ha detto: che <Nel suo aspetto ideale e nel suo aspetto pratico, esso mira ugualmente a colmare una lacuna coesistente nella vita regionale: la conoscenza dei nostri problemi e la solidarietà nella loro soluzione. Una federazione di forze, senza esrlusione di alcuna, alimentata da energie spirituali e da capacità tecniche può solamente agire come Istituto integratore d~i pubblici istituti. La partecipazione e il consenso dei vart enti e delle varie persone nell'opera comune, determina l'equilibrio, l'efficacia e l'originalità del nostro Istituto. Oggi, tutti i nostri sforzi sono volti a provocare questa partecipazione di Enti e di persone. La vitalità dell'Ente consiste appunto non nella elevatezza dei contributi degli aderenti, ma nella loro universalità· Il nostro Ente dev'essere un punto di contatto, la maggior sede della sensibilità regionale, od anche in altre parole, l'espi es~ione della totalità regionale e può, come tale, appoggiare utilmente, a mezzo della sua sede centrale e delle sezioni, l'opera dei Comuni e delle Camere di Commercio assorbiti in altre cure. Noi possediamo tanto il senso di questa totalità, che stiamo sottoponendo al nostro Presidente Generale, Sindaco di Firenze, l'opportunità di un primo Congresso delle attività Toscane, in cui appunto i grandi interessi pubblici siano equamente rappresentanti e l'opera nostra assuma un carattere unitario, definitivo e solenne>. Interessanti e degne di nota sono queste altre affermazioni dell'intervistato : <Alcuni che per illusione di senso pratico hanno criticato questo nostro orgoglio toscano e l'ardore della nostra battaglia spirituale che sarà più intelligibile quando a fine settembre pubblicheremo la nostra rivista< Illustrazione Toscana>, ricor• dino quel che il ministro Gentile ha detto inaugurando Ja settimana abruzzese a proposito della fecortdità e dell'utilità di un bene inteso regionalismo. < Dopo il 1860 il patriottismo italiano volle deprimere e quasi cancellare il sentimento regionale. Nel presente risveglio del . sentimt:nto nazionale si sente il bisogno di ridestare tutte le sopite energie locali, stimolare le capacità particolari delte varie provincie, dare, insomma, all'anima nazionale, il concreto contenuto di tutte le memorie e delle glorie delle varie regioni e tutte quelle svariate attività e forme di lavoro speciali e diverse che nel costume o nella vita delle singole regioni hanno le loro prof onde e salde radici >. Le affermazioni che abbiamo sopra riprodotto m;i.l si conciliano con la fobia regionalista da cui sembrano pervasi molti fascisti e molti giornali amici del governo. Ma appunto per ciò acquistano maggiore valore. I
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