446 LA CRITICA POLITICA Bottai. Orbene quel convegno fascista (nel quale era possibile vedere parecchie figure già note nel movimento socialista) ha ripreso per proprio conto i motivi e le conclusioni dei precedenti convegni socialisti del genere. Vi si concluse, infatti, che la cooperazione, ora che è fascista, è cooperazione sana e che la federazione, essendo la migliore espres·- sione della cooperazione di lavoro, deve essere, anzi è bene accetta al Governo. Ragione per cui si reclama : 1) che dal Governo < alla buona cooperazione sia riservata una quota parte dei lavori da eseguire a trattativa privata > ; 2) che dall'Istituto Nazionale di Credito delle Cooperative sia adottato un sisten1a meno rigido di finan- ' ziamento; 3) che siano infine estese anche alle Casse di Risparmio, alle Banche Popolari} e agli altri Istituti bancari a favo re della cooperazione di lavoro le stesse facilitazioni ora vigenti per l'Istituto Nazionale. Insomma lavori senza pericolo . di concorrenti e credito di favore assicurati: a tanto si limitano le richieste dei cooperatori fascisti. Ammettiamo pure che abbiano ragione di chiedere. Ma allora il mutamento in che cosa consiste ? NOI f REGIONf\LISMO l.a Sabina nella nuova circoscrizione Non sembra che la gente sabina si mostri molto soddisfatta delle attenzioni che per lei ha avuto ed ha il nuovo regime. Il provvedi- ' mento con cui la Sabina veniva staccata dalla provincia di Perugia per essere aggregata a quella di Roma, sembrb fatto con particolare riguardo agli interessi legittimi di una regione -cosl vicina a:lla capitale del Regno. Si pensava che dovesse segnare l' inizio di altri provvedimenti e di altre opere destinate a riparare alla ingiustizia del passato che aveva assegnato Rieti e la regione di cui è il centro naturale ad un capoluogo di provincia assai lontano, -col quale mancavano assolutamente rapporti e ,comunicazioni facili o anche solo possibili. Così, infatti, si disse. Sono invece venuti subito dopo ; maggiori guai. Rieti, il piccolo centro naturale della re- .gione sabina, depositaria secolare delle tradizioni di una tra le più antiche regioni italiane ; -sede di cultura nota ed amata per lunghi se- -coli ; attivissima nei suoi traffici; seconda a nessuno in Italia per la sua industria agricola di internazionale risonanza; arricchita da un .artigianato operosissimo; proverbiale per le misurate audacie e la capacità risparmiatrice della sua popolazione, è stata - con i, recentissimi provvedimenti - letteralmente spogliata. Le han tolto la Corte d'Assise, il Tribunale, la guarnigione militare, che essa ospitava degnamente in locali fatti costruire a sue spese. E di più la valanga devastatrice non ha risparmiato Biblioteca Gino Bian.co neppure i servizi telegrafici e postali, limitati ora sino al ridicolo, mentre proprio la cittadina ~ sta dando promettenti segni di risveglio anche nel campo specificatamente industriale e più avrebbe bisogno di celeri vie di comunicazione. Provvedimenti, si dirà, quelli a cui sopra abbiamo accennato a cui hanno dovuto soggiacere molte altre città. Ma si dimentica semplicemente una cosa: che Rieti, senz' essere una grande città è il centro di una vasta zona di territorio e di numerosi Comuni e che i servizi che sono stati soppressi rispondevano a necessità reali e sentite. Ma ciò che commuove di più la gente sabina è la minaccia, vicina a diventare realtà, di perdere definitivamente ogni speranza di veder risolto il problema delle sue comunicazioni ferroviarie, rapide e dirette, con Roma e coll' Adriatico. Questo delle comunicazioni ferroviarie è un problema vecchio, antichissimo anzi, che appassiona p{ù di ogni altro la gente Sabina: è il loro vero grande problema regionale. Ed è anche un problema di vitalissima importanza nazionale. Ne ha parlato nel Mondo (19 sett.) in una lettera dalla Sabina, G. Nicoletti, che ha potuto raccogliere sul posto l' eco dei lamenti, delle preoccupazioni, dello stato di ansia e di depressione di tutta la regione di fronte alla possibilità che il progetto sia per essere definitivamente silurato. Si tratta della ferrovia Salaria che passando per Fara Sabina, Rieti, Ascoli, unirebbe nel modo
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==