444 . LA CRITICA POLITICA ,e Baldesi hanno avuto con Mussolini il secondo. E si può pensare che la nuova politica collaborazionista sia molto vicina ad avere la via aperta, verso un'azione positiva. C'è una pregiudizi~le, è vero, che i fautori del nuovo collaborazionismo hanno ·posto: la pregiudiziale della libertà. Ma di quale libertà? Della libertà politica o della libertà sindacale? L'equivoco è possibile. È possibile ritenere che si voglia intendere tutta la libertà. Purtroppo crediamo la libertà che s'invoca come condizione pregiudiziale di collaborazione sia unicamente e semplice mente la libertà di organizzazione sindacale. E lo vedremo, se i frutti matureranno. Centralismo scolastico., Come in altra parte della rivista e' incarichiam·o di dimostrare, la linea del fascismo nella sua opera riformatrice è oramai chiara, evidente. Domina sopra ogni altra la preoccupazione di maggiormente concentrare nel Governo i poteri, le facoltà, i controlli. Il Ministro Gentile sta attuando nélla scuola un sistema di centralizzazione rigida. E soppritne man mano negli stessi corpi consultivi dell' Amministrazione scolastica ogni rappresentanza elettiva. Con regio decreto del 16 luglio 1923 il Consiglio Superiore della P. I. venne profondamente trasformato nel modo della sua costituzione. Niente più diritto di rappresentan_za; niente più designazione di alcuni dei suoi membri da parte degli insegnanti di ogni rango. Ogni principio di eleggibilità, venne abolito. Saranno esclusivamente scelti dal 'Ministro tutti i membri del Consiglio Su peri ore che, -cos\ trasformato, funzionerà col beneplacito dei superiori per essere strumento docile del potere politico. Biblioteca Gino Bianco L'opera del Ministro per la Scuola non si è fermata qui. Le Amministrazioni locali sono state definitivamente spogliate di ogni diritto d'ingerenza nelle scuole elementari. I Consigli scolastici provinciali sono stati aboliti ; e quelli regionali che li sostituiscono non avranno traccia di rappresentanza elettiva. Av.remo invece: 1) Provveditori regionali nominati dal Governo; 2) Consigli scolastici nominati pur essi dal Governo; 3) L'Amministrazione scolastica, che prima aveva in ogni provincia un proprio bilancio, concentrata a Roma nel Ministero della P. I. Centralismo, statalismo (come meglio vi piace) st\ tutta la linea. Annullato ogni diritto del Comune nella scuola del popolo, sia per quanto riguarda il controllo sul suo funzio- .. namento come per ciò che riguarda il controllo sul modo di spesa dei propri contributi. A Roma ogni cosa: a Roma la scelta dei maestri; a Roma il provvedere ai bisogni disparati degli ottomila Comuni d' Italia e di ottantamila scuole elementari. Diconsi ottantamila scuole l Il destino degli Enti l8Cali. Insomma: non è possibile ancora sapere quale destino sia riserbato agli enti locali negli < ulteriori inevitabili sviluppi della rivoluzione fascista>. Una riforma dell'ordinamento delle pubbliche amrninistrazioni è in gestazione da tempo. Si disse che vi stesse lavorando attorno, e di proposito, l'on. Acerbo che sulle conclusioni delle sue particolari fatiche si era persino lasciato andare ad alcune indiscrezioni alla Stampa. Prendendole per buone abbi.am detto nel1' ultimo fascicolo: finalmente ci siamo! E invece niente affatto: Mussolini ci fa ora sapere che non pensa a tra-
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