Il Museo storico degli Esuli L'idea di raccogliere in uno speciale Museo storico gli scarsi ed ultimi esemplari delle pubblicazioni dei nostri Esuli, stampate a Capolago, a Lugano, a Losanna quando - come scrisse il poeta Bertacchi - « Italia fu un sogno in esilio e la patria fu in quelle umili eroiche stamperie » sorse nel prof. Arcangelo Ghisleri ventiquatro anni fa, quand'egli insegnava storia e filosofia neJ Liceo Cantonale di Lugano, e prima di lui ancora in Carlo Cattaneo. Fin dal 1853, infatti, il Cattaneo, deplorando che « le scritture e le stampe che ricordano le ultime vicende d' Italia giacessero in gran parte disperse, in parte già per sistematico · vandal_ismo distrutte » invitava alla istituzione di una Biblioteca in Lugano che le salvasse dal naufragio. Circostanze avverse, mancanza di appoggi più che di consens! da parte di -coloro che avrebbero dovuto concorrervi sopratutto, fecero si che l'idea non ~ potesse essere realizzata nel disegno che il Ghisleri se ne era fatto. Tuttavia • il Ghisleri non vi rinunciò e, nell'attesa, continuò a raccomandarla, a propagandarla e a raccogliere per la istituzione da creare il necessario materiale storico. Ora finalmente il 1Vluseo storico può considerarsi come un fatto compiuto. Non ha potuto essere là dove il Cattaneo l'aveva pensato e il Ghisleri desiderato, e non è ancora così come lo si sarebbe voluto ; ma ciò non toglie che lo • possa essere in avvenire. È anzi in questa sicura fiducia che il Ghisleri ha creduto -di accettare di gran cuore, per la collocazione del materiale da lui raccolto, la spontanea offerta d' un locale, fattagli dall' egregio e benemerito ing. Enrico Musa presidente dell'Istituto Carducci di Como - città. ugualmente vicina al vigilato confine, dove il « sacro contrabbando » delle pubblicazioni patriottiche veniva esercitato. Di Como erano infatti il Repetti, proprietario della Tipografia Elvetica di Capolago e l'eroico Dottesio, che per quel contrabbando patriottico, nel 1851-lasciava la giovine vita sulla forche austriache. I Tra queste memorie cittadine si svolse la cerimonia inaugurale delle sale al Museo destinate, la quale ha riunito ancora una volta (come scrisse la Provincia di Como) ticinesi ed italiani in un significativo incontro di egregie persone palpitanti di una medesima fede nei destini immortali della stirpe. Nel .salone delle conferenze dell' Istituto Carducci, presenti tutte le Autorità -e affollato di rappresentanze e di cittadini cospicui, disse il prof. Ghisleri del suo sogno di vedere riunite le memorie degli Esuli, non d' una città o regione soltanto; ma di tutte le parti d'Italia, poichè ogni regione ebbe i suoi, pellegrini e martiri spesso d' una idea, di cui le persecuzioni fecero smarrire per molti ogni traccia e financo il nome. Citando a questo proposito uno scritto di Benedetto Croce del 1912, disse: Fu mia cura appunto di cercare e adunare ogni indizio e memoria anche dei più oscuri de' nostri profughi, specialmente di quelli del mezzo giorno solitamente dimenticati, che « sbalzati da una regione all'altra d' Italia Biblioteca (3ino Bianco
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