la critica politica - anno III - n. 10 - 25 ottobre 1923

UN'ARTE REGIONALE CHE RISORGE 439 nelle tovaglie .perugine del secolo XIV; quel nome mite e dolce che dice tutta la poesia della famiglia seguiva le figurine dei cavalieri che vanno · a caccia nel bosco o gli animali della leggenda stilizzati in modo da dare una bellezza ornamentale quasi tutta astratta ma fatta di equilibrio di armonia di genialità, con un senso decorativo squisito e raro. Mantenere e rinvigorire questo spirito vuol dire anche riportare nella vita un po' di quella spiritualità e di quella bontà felice che al nostro mondo moderno sembra fatta straniera. Per buona sorte c'è chi tutto questo ha compreso e va rimettendo in onore l'arte dell'antico telaio, c'è chi tesse anche oggi la tela nella stessa maniera di un te1npo ; vi sono ancora donne che gettano la spola col gesto delle loro antenate lontane. N~lla sala che la Mostra Perugina ha assegnato a Città di Castello c' è anche uno dei tanti telai che la compianta Baronessa Franchetti volle riunire in un grande opificio per produrre l'antica tela umbra a mano. Dalla fabbricazione della tela ordinaria si è oggi giunti - senza sussidio di mac.chine speciali, ma solo col telaio e con l'amore di chi sa manovrarlo - alla riproduzione degli antichi tess,uti. Lavori di una semplicità estrema, ma che per la intonazione dei co- ' lori, per la rusticità del disegno unita a una grande perfezione di esecu- ~ zione si distaccano di gran lunga da produzioni consimili in cui i risultati • si debbono non alla mano che tesse, ma alla perfezione della 1nacchina. Se la Mostra perugina non avesse altro risultato che indicare quale è la via da battere per ri1nettere in onore un: genere di arte che ha vissuto nascosto e ignoto fino a noi nelle intime abitudini delle nostre donne del popolo, e sopratutto se riuscisse ad impedire che il desiderio del lucro non immiserisse un tentativo così nobile, essa avrebbe combattuto per la rinascita di una nobile arte regionale una bella battaglia. E. GIOVAONOLI La Mostra regionale di Perugia, che pur. troppo è stata improvvisata in pochi giorni e risente in tutte le sue sale della fretta con cui è stata ,preparata, è indubbiamente degna di rilievo, come sinto1no di risveglio delle attività regionali che tendono a coordinarsi e a trovare nella reciproca collaborazione i mezzi per uno· sviluppo ulteriore. Il fatto che nelle Marche, nell'Abruzzo, nell'Umbria iniziative intese a rimettere in valore le minori arti vengano prese quasi contemporanean1ente ci sembra indice chiaro di un risveglio della vitalità dei minori centri, che ieri parvero soffocati dal dilagare dell'industrialismo con la sua produzione a serie: forse più che di un rjsveglio di vitalità, si tratta di una più chiara coscienza della propria importanza e di una più precisa valutazione del contributo che alla vita economica della Nazione portano le città minori. Nell'una o nell'altra ipotesi queste iniziative meritano l'attenzione dello studioso dei fatti sociali. Si capisce che in un momento economico così dominato dal commercialismo, anche queste iniziative sieno maculate di mercantilismo, e da un punto di vista estetico appaiano molto difettose al nostro collaboratore; questo errore e questo difetto si correggeranno a mano a mano che aumenti l'abilità tecnica degli esecutori e si affini il gusto deBibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==