la critica politica - anno III - n. 10 - 25 ottobre 1923

Un'arte regionale che risorge Poche furono le manifestazioni artistiche che si prestarono in pass&to ad interpretare così fedelmente il gusto e il colore della regione, come le arti così dette minori, e, tra queste, le tessili. C'è un regionalismo anche nella pittura - parliamo infatti sempre di scuole fiorentine, senesi, umbre ecc. - ma più che la regione il criterio di distinzione era la personalità dell'artista, cosicchè quelle scuole anzichè toscane o umbre si sarebbero dette meglio dell'Angelico o del Signorelli o del Perugino. Nelle arti minori invece la personalità sparisce, affidate come sono agli anonimi artigiani, incapaci singolarmente di creare una scuola nuova, ma meravigliosi nel perpetuare e nel vivificare quella che era la tradizione locale, nel battere il ferro o nel lavorare il legno. Nell'arte poi del tessuto, affidata generalmente alla donna che per natura sua è più conser- • vatrice e meno originale dell'uomo, la tradizione paesana finisce per impedire ogni sconfinamento e per mantenere intatto lo spirito e il colore locale. Come potrebbe l'opera personale della umile tessitrice prevalere nelle meravigliose coperte che escono dai telai della Sardegna, quando per finirne una occorre spesso l'opera di due o tre generazioni, e l'avola trasmette per testamento e per sacro legato alla nuora la tela non ancora finita, che essa a sua volta consegnerà alla figlia, come simbolo della vita familiare che resiste anche alla morte? Evidentemente in questi lavori l'arte non sta nel concetto informatore che è dato tutto dalla tradizione, ma nell'abilità tecnica della esecuzione, vivificata sempre in modo che non isterlisce mai nella ripetizione e nel manierismo. Ma questa arte locale potè sopravvivere fino a che le arti minori non furono soppiantate dalle n1acchine, che con la loro produzione distrussero ogni valore individuale, per dar posto unicamente alla abilità degli ingegneri che le costruivano. Continuarono nelle piccole città le arti minori le loro vita stentata, ma dal momento che arnesi di ferro o di legno, tele e mercerie inondavano i mercati ad un prezzo bassissimo e con il vanto di essere roba inglese, la produzione locale era ormai sul punto, di cessare del tutto incapace a vincere la concorrenza della produzione meccanica. Solo i telai si ostinarono a battere qua e là per le case di campagna, più perchè la donna non poteva distaccarsi da un 1 mobile così caro ai buoni vecchi e così venerando, che per l'utilità pra- , tica che poteva derivarne. Ora non c' è bisogno di essere poeti o romantici per comprendere il iblioteca Gino Bianco .

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