la critica politica - anno III - n. 10 - 25 ottobre 1923

432 . LA CRITICA POLITICA della nostra crisi, come parte della crisi mondiale del capitalismo, formano dunque la causa delle lotte sociali degli ultimi anni; grande impulso a tali lotte deriva dalle tendenze formatrici dello sviluppo del capitalismo jugoslavo, mentre nello stesso tempo la fusione dei finora autonomi e tra loro opposti centri economici - da cui non vanno esenti neppure gli altri Stati nati dalla guerra, come la Romania, la Polonia, la Cecoslovacchia, - for1na la base della _crisi politica nazionale, chiamata generalmente « statale > dello Stato S. H. S. (la di cui sigla è del resto bene composta eppure illogica). Ambedue le crisi, sociale e < statale » vanno e si sviluppano l' una appresso l'altra e dureranno sino alla soluzione di quella del capitalismo. Circostanze ed influenze complesse fanno sì che tra loro non si mantiene l'equilibrio bensì, vanno sopraffacendosi a vicenda, cosicchè vicendevoli sono pure le loro influenze sulle masse e sullo Stato. Non è opera certamente della saggezza' dei nostri governanti, chè dopo alcuni anni di forti convulsioni sociali, la crisi sociale fosse compresa (nella base, apparentemente) da quella che i nostri democratici, attingendo l'amarezza dall'insuccesso elettorale, denominarono crisi ~ statale > o < di Stato >, che dir si voglia. Quand'anche del resto, tale cambiamento potesse essere opera dei· governanti, la sua unica conseguenza, - l'odierno riacutizzarsi del problema delle stirpi - non può proprio essere considerata come un'opera gloriosa. Come dicemmo, sarebbe erroneo sostenere che l'opera politica dei nostri governanti sia stata quella che sviluppò un problema a danno di un altro, e che sia stato il regime ~ creare la crisi delle stirpi eh' è oggi al primo posto. Furono le leggi economiche, che diressero e tuttora dirigono tutto· questo giuoco. Osseryando lo sviluppo dello Stato S. H. S. dalla sua creazione ad oggi, vediamo negli anni 1919, 1920 e 1921, anzitutto forti convulsioni sociali, mentre poi, entra in prima linea la sempre più acuta crisi politica, l'urto delle razze che oggi sì fortemente influisce sul momento sociale. Nel primo periodo la borghesia, senza riguardo alle proprie, interne, vicendevoli opposizioni, si stringe in un corpo solo, fieramente lottando a corpo a corpo colla classe operaia. La macchina statale tutta è al servizio di questo compito : annientare le forze offensive e difensive del proletariato. L'assalto del proletariato ostacolato nel corso del 1919 e 1920, viene spezzato finalmenty nel 1921 ; allora resta libero campo per il movimento del conflitto tra gli opposti interessi nel gre1nbo della borghesia stessa, conf!itto avente superficialmente il carattere di urto tra le razze, perchè alla borghesia conviene sempre il nazionalismo, come la migliore forma per nascondere il vero movente ed il meccanismo della lotta, - in questo caso lotta di centri economici prima divisi e ora invece uniti in un solo quadro politico - per la supremazia economica nel quadro interno. Tutto il nazionalismo serbo e croato, in tutte le salse fino allo jugoslavismo di Pribicevic, è solamente la maschera, è sola- . mente l' < idea > necessaria alle varie bandiere capitaliste per conquistare Biblioteca Gino Bianco

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