la critica politica - anno III - n. 10 - 25 ottobre 1923

IL FASCISMO IN CALABRIA 429 gazzette locali che .... c'era un forte partito fasci sta in Calabria con migliaia . di camice nere, con fior fiore di uomini politici, delle giovani speranze .... E per salutare Michele Bianchi a Reggio si raccoglievano, si e no, circa tremila fascisti (dopo otto giorni di propaganda 1) ed a Catanzarosuccedevan tafferugli e ferimenti, mentre a Cosenza la gratitudine verso il figliuolo che arricchiva la patria c;liuffici tolti a Reggio ed a Catanzaro• faceva creder fascista una cittadinanza che non lo è. E giacchè in Calabria, anch'oggi, il padrone, attraverso i fattori, comanda ai coloni, pullulavano le sezioni del partito fascista: dove le vecchie beghe di campanile non hanno mai sosta, per abbattere I' amministrazione il partito avverso si costituì un fascio di combattimento : dove· v'era un pezzo grosso, per esempio, popolare che temeva di cader dal piedistallo sorse un forte fascio comandato e diretto dallo stesso : dove la maffia vide negare i permessi d'armi si crearono i fasci più terribili. ... Si inneggia a Mussolini ma si continua a dire: < io ? voterò per de Nava >. V'è un proverbio calabrese, difatti: caliti iuncu ca scimmara passa (1).. * * * Questa è la situazione in Calabria. Qua e la gruppetti di repubbli- • cani e di socialisti cercano di tener testa, o se non altro di tenere accesa la fiamma del loro ideale. Sotto una patina di fascismo v' è, però, un ribollimento antifascista, un < ci rivedremo a Filippi ~ che culmina, qualunque paese voi girate, nel detto ormai famoso : < ccà l' elezioni s'hannu a f art chi boni I ccà non simu a Milannu I > quaggiù le elezioni si debbono fare per bene 1 quaggiù non siamo a Milano). Ribollimento che di quando in quando si ripercuote alla superficie,, che tiene in inquetitudine le autorità fasciste, che ha brevi e violenti guizzi.; che esplode a Reggio sotto forma di < manifestazione del soldino > e a Pelianone, per esempio, nella richiesta dell' Inno dei lavoratori mentre si celebra la festa del patrono, ecc .... Ribollimento voluto non solo dallo spirito rivoluzionario delle nostre plebi che disapprovano il sopruso e per le quali la mala vita è la forma poco corretta di protesta (se~bene oggi degenerata) ma anche dai provvedimenti che hanno apportato - senza ombra di esagerazione - la fame in parecchi punti della Calabria e dal fatto che imberbi giovanottini son divenuto di punto in bianco i dominatori, i padroni, gli czar che spodestano l'umile guardia campestre o l' unica guardia comunale che non ha fatto il saluto romano al decurione che passa. * * * Ora il fascismo s' avvia lentamente alla morte : l' incostanza propria delle nostre popolazioni, le piccole beghe fra questi romani del secolo ' (1) Piegati, o giunco, che scorre impetuoso il torrente. Biblioteca Gino Bianco

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