426 LA CRITICA POLITICA * * * Quel che si dice per il socialismo dal principio del 1919 all'estate del 21, può ripetersi forse per il fascismo nei due anni successivi. Fenomeno spontaneo di reazione nel bacino __inferoire dell'Adige, dov' esso rappresenta la riscossa energica e viol_enta dei conduttor~ di fondi contro le leghe socialiste dei braccianti, il movirento presenta caratteri assai diversi e radici molto meno profonde in tutte le altre zone del Veneto. Limitato per molto tempo alle s,ole città, si manifesta anche in queste come un fenomeno d'importazione e come un movimento prevalenten1ente sentimentale di una esigua minoranza, piuttostochè un movimento che derivi la sua origine da un profondo rivolgimento sociale. Se di tratto in tratto la massa della popolazione cittadina esce dalla sua indifferenza diffidente per seguire con simpatia l'attività delle prime squadre d'azione, Io· fa per ragioni che hanno solo un assai lontano e tenue rapporto. con la politica e non derivano nem1neno da un conflitto d' interessi collettivi profondamente sentiti. A Venezia ad esempio, dove tuttavia il movimento socialista avea avuto anche prima· della guerra un ampio sviluppo nelle . numerose categorie dei metallurgici, dei vetrai e dei ferrovieri, dei lavoratori del porto, il 1novimento fascista non rappresenta che in misura minima la reazione degli interessi capitalistici offesi : ma esso è invece sorretto dalla simpatia e spesso dall'aiuto materiale di tutti quei gruppi piccoli e .medio-borghesi che vivono principalmente del movimento dei forestieri, e che vedevano con terrore il ripetersi delle agitazioni e delle dimostrazioni tumultuarie delle masse operaie minacciante la tradizionale bonarietà pacifica della tranquilla città della laguna. L'elemento politico contribuisce poi ad aumentare queste simpatie per un sentimento un po' vago di nazionalisn10, che è assai diffuso in largh strati della popolazione veneziana, dalla quale, forse per re1niniscenze storiche quasi inconscie,- il problema politico dell'Adriatico è stato assai vivamente sentito. La marcia su Roma ed il primo anno di governo fascista, se hanno enormemente ingrossato le file del partito e dei sindacati nazionali e se han fatto tacere ogni voce discordante, hanno in realtà diminuiti i consensi ed hanno moltiplicato le cause di 1nalcontento e di opposizione. Quali partiti possano assumersi l'espressione di un tale malcontento, quali forze nuove possano essere la risultante dell'oscura situazione presente non è certo possibile prevederlo. Dei vecchi partiti estremi il comunista ed il massimalista sono completamente sfasciati, sebbene non manchino gli elementi che non nascondono la fedeità alle loro vecchie idee; il partito socialista unitario non ha rinunciato completamente ad ogni attività, ma deve contenerla entro limiti di una estrema prudenza ; il partito repubblicano, sempre debolissimo nel Veneto, conserva ancora una certa vitalità in alcune zone del trevigiano, dov'esso ha incontrato forBiblioteca Gino Bianco
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