l • I 422 LA €RITICA POLITICA a posto con· un articolo che non ammette dubbi e c}Je, dopo aver ancora una volta affermato come il Vaticano non può mai ritenere concessioni ciò che gli spetta di diritto, e che dette concessioni rivelano, se mai, un revirement del governo italiano anzichè un'entente, ribadisce in maniera inequivocabile la pretesa di una sovranità territori~le, a cui mai il Vaticano ha miniman1ente rinunciato. Per la qual cosa la Chiesa accetta il riconoscimento da parte del fascismo come . lo accetterebbe da qualunque altro partito. La lezione dell'organo pontificio è amara ma, forse, meritata. Uno scrittore di Conscentia, Pietro Insonne, la commenta con opportune parole nel n. 36 •di detto periodico, da cui tagliamo, a mò di conclusione, il seguente periodo : « Il governo ha fatto delle concessioni al Papato, perchè questi lo sbaraz- « zasse del Pé\rtito popolare. Le concessioni sJno state accettate con degnazione « e ne sono sollecitate delle altre (vedi scuola), ma il Partito popolare, con in « più l'alone del martirio, è vivo più di prima; inoltre è certo che, ove il' fa- « scis1110pericolasse, non davvero il Vaticano s' impiccerebbe, per gratitudine « a sostenere il cadente ». Questo è poco, diciamo noi, ma è sicuro. A. CONTI • SOFISMA DEGLI< UOMINI COMPETENTI> « Cos'è quest'uomo, il migliore e il più competente? Se si risponde che è l'uomo il più adatto a coprire un impiego, la proposizione diventa una tautologia; essa afferma che l'uomo più adatto copre un impiego meglio del meno adatto, e non ci apprende nulla. Ma se si enuncia quella proposizione così perchè appaia evidente, si viene ad usarla in altro senso; vale a dire che aopO' aver ottenuto il consenso sotto la forma indeterminata, il concetto di " migliore e più competente " si precisa e diventa il concetto di un uomo fornito d'un certo patrimonio, di certi natali, d' tina certa educazione, scelto mediante certi provvedimenti, ecc. Così si era ammesso che l'uomo migliore e più competente, e per un giuoco di prestig·io si viene ad aver ammesso che, per esempio, l'uomo nobile e ricco, esercirà meglio quell'impiego che l'uomo plebeo e povero. L'argomento aristocratico non risolve la difficoltà della scelta degli uomini, non fa che spostarla;· essa si trova ora nella definizione dei termini " migliore" e • più competente" o d'altri analoghi. Dal fatto che esistono uomini intellettualmente e moralmente migliori d'altri, si conclude legittimamente che i primi potrebbero guidando i secondi, aumentar la somma di utilità; ma nulla autorizza ·a sostituire una proposizione condizionale con una proposizione affermativa, e a dire che questo effetto si produce realmente ». VILFREDO PARETO I Biblioteca-Gino Bianco
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