la critica politica - anno III - n. 10 - 25 ottobre 1923

I . 416 LA CRITICA POLITICA I redditi agrari e la.... giustizia tributaria ... ' La peggior cosa che un cittadino possa fare in Italia è quella di prendere alla lettera le disposizioni che vengono emanate dalle autorità superiori. In materia di imposte, specialmente, i più minchioni sono sempre quelli che vi si attengono. Così e stato coi passati regimi, così avviene con quello attuale. È in proposito molto istruttivo quello che si è verificato. in provin_cia di Ancona per la nuova imposta sui redditi agrari. Citiamo il caso perchè quale.be cosa di simile si sarà, con ogni probabilità, verificato anche in altre provincie. Vi sono stati dunque in quella provincia molti i quali per la denuncia dei redditi agrari hanno preso alla lettera le istruzioni emanate con appositi , manifesti dall'Agenzia delle imposte e - per tenia di multe, di contestazioni e di noie - si sono attenuti alle tabelle ministeriali. Altri, più furbi, hanno invece fatto denuncie inferiori alle tabelle e hanno avanzato il ·1oro bravo reclamo contro l'accertamento dell'Agenzia. In seguito a questi reclami, in .verità assai numerosi, il Ministero inviò nella provincia un Ispettore superiore, il Comm. Bassino, il quale esaminate le cose sul posto si convinse evidentemente che le tabelle ministeriali erano troppo elevate e finì col concludere un concordato coll'associazione Agraria col quale si accordava un abbuono del 30 ¾ sulla 1a categoria e del 40 °;0 sulla na, e sulla 111a categoria delle tabelle ministeriali. Il Ministero si rifiutò più tardi di riconoscere il concordato coll'Agraria fatto in suo nome da un suo legale rappresentante. Ma la Commissione Provinciale di Appello per le imposte dirette - alla quale gl' interessati fecero ricorso - lo riconobbe egualmente valido e deliberò l'applicazione dei patti in esso convenuti e, naturalmente, per i soli ricorrenti. Gli altri, che hanno dimenticato di ricorrere, dovranno pagare come alle tabelle. Avverrà così che per due diversi terreni, posti sulla stessa località e con reddito uguale, si pagherà all'Erario in modo molto diverso. Il proprietario o l'agricoltore che si è attenuto alle prescrizioni ministeriali pagherà cento; quello che se n'è infischiato e ha fatto secondo il suo criterio e la sua coscienza, pagherà p~r reddito uguale solo 70 o anche 60, secondo che rientri in una o in altra categoria I Siccome è da presumere che il concordato tra l'Associazione Agraria e il comm. Bassino del Ministero delle finanze, sia stato stabilito in base ad una revisione delle tabelle ministeriali più conformi alla realtà - l'abbuono avrebbe dovuto applicarsi per tutti. Ma la Commis'sione di Appello per le imposte avendo, invece, tenuto conto solo dei ricorrenti, così tutti gli altri · che non hanno ricorso dovranno pagare molto più di quello che sarebbe loro dovuto. Sono ben 8 mila i contribuenti che nella provincia si trovano in queste condizioni e che vedono in tal modo premiato lo scrupolo con cui hanno creduto di dover seguire le disposizioni governative. E, dopo ciò, viva pure la giustizia tributaria! X. Y. Biblioteca Gino Bianco

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