la critica politica - anno III - n. 10 - 25 ottobre 1923

LO STATUTO DEL 1848 GIUDICATO DAI CONTEMPORANEI 413 base alle solenni promesse consacrate nei proclami della Casa regnante nel 1848, il riconoscimeuto del diritto alla propria Costituente nazionale>. Noi opiniamo che questo diritto non ha bisogno di essere ricono-. sciuto dal Re o da chicchessia. Esiste come un diritto di natura immanente, indiscutibile, imprescrivibile. Ogni popolo che abbia coscienza della propria natura di consorzio d'uomini liberi ed uguali, non di pecore nè di schiavi d'una famiglia o classe o d' una minoranza qualsiasi, lo esercita e lo fa valere o lo conquista, se non l'ha, quando che voglia, senza attenderne il riconoscimento da alcuna autorità esteriore alla sua. Infatti gli stessi monarchici, in Italia, per giustificarne l'assorbimento nel potereregio, amplificano i plebisciti, interpretandoli arbitrariamente come una delegazione della sovranità del popolo senza determinazione di tempo,. ossia di durata, nè di facoltà. Ma, data anche per ipotesi tale interpretazione, le generazioni del '48, del '60 e del '70 non avevano alcun diritto di vincolare i pensieri e la volontà delle generazioni successive. Tutt~ i nuovi nati d'ogni anno portano in sè, nascendo, il proprio diritto; tutti. i reduci dalla grande guerra possono reclamare l'esercizio di questo diritto costituente e quandochesia imposto, come atto di legittima, naturale sovranità politica, e con loro quanti di noi, giovani o vecchi, non abbiamovotato i plebisciti .... vale a dire, o,ramai, la totalità degl' italiani viventi. Notate che, se pure avessimo votato i plebisciti, avremmo sempre il diritto di ricrederci e di mutare parere, come fanno i popoli veramente liberi, che rivedono le loro costituzioni quante volte lo credono necessario. IL PROGRAMMA DI MAZZINI Al di fuori del Parlamento e dei partiti parlamentari, la formula < Costituente e Patto Nazionale> rimane pur sempre il postulato politico,. che il Partito Repubblicano raccolse in eredità da Giuseppe Mazzini. < Senza Costituente e Patto Nazionale non esiste Nazione fuorchè di nome. L'Italia non ebbe la prima e non ha il secondo. Le popolazioni italiane, fatte libere per le armi altrui o per virtìt propria,. _-furono interrogate se vòlessero unirsi e rimaner divise ; e la risposta non poteva essere dubbia. Ma non fu chiesto ad esse in nome di che, con quali principii, sotto quali forme d'associazione, con qual fine. Alla Costituente fu sostituito un Parlamento di pochi privilegiati per censo ed altro, continuazione di quello eh' era espressione incompiuta delle provincie Sabaude quando l'Italia non era. Al Patto Nazionale fu sostituito uno Statuto dato precipitosamente, per volontà regia e per parira d'insurrezione, a quelle provincie dodici anni prima che l'Italia fosse. La Nazione non fu mai convocata a dichiarare la propria fede, le proprie volontà, le proprie tendenze. I suoi deputati giurano alla monarchia e al vecchio Statuto. La Storia non· offre. un solo esempio d'una Rivoluzione Nazionale compiuta, tradita a quel mo~o. iblioteca Gino . 1anco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==