LO STATUTO DEL 1848 GIUDICATO DAI COMTEMPORANEI 411 LA PROMESSA DELLA COSTI TUENTE Come poi mantenessero Carlo Alberto e i successori la condizione pattuita della Costituente verso i Lombardi, ognuno il sa: parola di Re .... sabaudi. Il richiamo all'atto di fusione del 48 venne più volte rinnovato di fronte a' metodi cesarei e arbitrarii dei nuovi dominatori. Agi' inizi della mia vita di pubblicista, anch'io sostenni e posi la mia firma (insieme con quella di Gabriele Rosa, lo storico reduce dallo Spielberg, e del garibaldino Ernesto Pozzi di Lecco, del patriota Costantino Mantovani di Pavia e dell'avv. Angelo Mazzoleni, amico e discepolo di Ferrari) ad una protesta in opuscolo (1) compilata per noi da quest'ultimo, nella quale di fronte a un processo intentatoci per la solita accusa < di adesione ad altra forma di governo > opponevamo al Procuratore regio il non perento diritto della Costituente, per noi Lombardi riconosciuto da una legge solenne del Parlamento Subalpino sanzionata da Carlo Alberto. Diritto riservato e affermato nel plebiscito del '48, pel quale si era proclarnata l'unione della Lombardia col Piemonte. Si richiamavano nell'opuscolo tutti gli Atti confermanti l'obbligo solenne assunto dalla Dinastia e dal Governo di Torino. < Le sopravvenute vicende politiche hanno sospeso de facto ma non de jure i diritti e gli obblighi portati dall'atto di fusione.... È in nome di questi diritti, che Cavour _parla dell'Italia al Congresso di Parigi nel '56 ; è in nome di questi diritti che Re Vittorio Emanuele, entrando in Milano nel 1859, si faceva precedere dal noto proclama del 6 giugno. -. L'indirizzo spedito il 5 giugno dal Municipio di Milàno a Re Vittorio diceva : (: Essa (la popolazione) vuol rinnovare il patto del 48 e riproclan1are in cospetto della nazione un fatto politico, che undici anni di fidente aspettazione e d'intemerata lealtà ecc. >. E come il Municipio così il Re nel suo proclama ai popoli di Lombardia non faceva che richiamarsi al precedente voto del 48. - Nessun plebiscito venne fatto nel 59 o nel 60 ( quando si fecero i plebisciti delle altre regioni della penisola) per la Lombardia. Bensì fecesi nel 1866 il plebiscito per le provincie Venete. - Se rinnegasi l'atto di fusione del 48 nelle sue forme pattuite e condizionate, manca il vinculum juris dell'unione della Lombardia. La subdola sentenza d'una Corte d'Appello che si riferisca al Trattato di Zurigo 1O novembre 1859 come titolo legale d'aggregazione della Lombardia agli Stati 1 Sardi, sarebbe l'offesa più sanguinosa per noi Lombardi, iniziatori della rivoluzione italiana nel 48, costituendoci in una specie d' inferiorità politica rispetto alle altre provincie, legalmente consultate nei plebisciti. < Ristaurato il diritto nazionale, i vostri voti raffermano l'unione col mio (1) La Costituente Italiana, Studio Po1itico-Legale per la Consociazione Rep'ubblicana Lombarda. M;ilano, Tip. Perussia e Quadrio, 1880 (opuscolo in-16, di pag. 124). iblioteca Gino Bianco ...
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==