AFFERMAZIONI REGIONALISTE 399 · troppo il primo colla soppressione della pro• vincia carrarese. < E cosl, il riordinamento amministrativo resta monco: o per meglio dire cessa di essere un riordinamento, e diventa un < accrescimento> amministrativo : abbiamo un prefetto ; una prefettura e in capoluogo di provincia di più : non una provincia ordinata sulle basi naturali di tradizioni, di comunicazioni, di permanenti interessi >. La rinascita della !legione e la scuola. Nonostante gli avvenimenti politici sembrino volgere in senso contrario e i nuovi governanti - dimenticando di averne fatto appena due anni addietro un postulato del loro programma - vedano in ogni soluzione regionale ~n pericolo per la integrità politica della Nazione, si ravvisa ovunque lo spirito regionale e nelle manifestazioni dell'attività intellettuale, artistica ed economica la regione prende un posto ogni giorno più grande. Uscivano già diverse pubblicazioni periodiche regionali storiche, letterarie, artistiche ; ora se ne aggiungono altre notevolissime : Siciliana a Catania, la Rivista sarda a Roma, il Brennero a Bolzano; per la tutela degli interessi regionali si dà vita a nuovi periodici - ci piace citare tra questi L'Avvenire dell'Umbria; si organizzano Mostre d'arte regionale a Milano, a Roma, a Torino; in Sicilia ora si ,dà persi.no vita ad un partito che, a parte i fini specifici e gl' interessi che possono muov~rsi sotto e che non ci riguardano, è significativo voglia darsi carattere e base strettamente regionali. Nella discussione stessa dei problemi da affrontare e delle soluzioni da dare, nel campo dell'economia come in quello della scuola, l'idea che si debba tener conto della regione - e cioè della tradizione, dello spirito, degli interessi regionali - è assai spesso ripetuto da uomini delle parti più opposte. Sopratutto - in occasione della riforma della scuola - la necessità di dar posto allo studio della regione e di tener conto della regione, fu molto spesso affermata. Sarebbe superfluo - ed in ogni modo servirebbe mediocremente - raccogliere tutte queste voci, anche perchè in esse non si troverebbe che la ripetiziQne di osservazioni e di affermazioni da noi fatte e ripetute più volte. Vale, perb, la pena di riprodurre quel che in una rivista che sui problemi della scuola vuol essere espressione delle idee di riforma che il Ministro Gentile intende apportare nell' insegnamento, e precisamente ne La nostra scuola {numero 7 dell'aµno in corso) il sig. M. Ciravegna scrive a proposito della scuola che egli chiama Scuola dtl Lavoro, che dovrebbe uscire iblioteca Gi o Bianco dalla riforma delle attuali scuole industriali, professionali, agrarie e commerciali. < Ma, sopra ogni altra cosa, - scrive il Ciravegna - l' indirizzo della nuova scuola dovrà avere essenzialmente un contenuto regionale. Il non fa~e dello studio della regione il fulcro cli tutto l'insegnamento significa, per me, ricadere nell' impraticità, nell'astrattezza, nella sensazione vaga e indeterminata di tutto e di tutti: solo dalla nozione immediata e precisa della propria terra si pub salire a grado a grado alla nozione mediata delle altre, une magari nelle vicende e nella lingua, ma cosl differenti nelle manifestazioni molteplici dell' intelletto, del carattere, dell'interiorità. Studio della regione, naturalmente, non per fermarsi in essa, ma per superarla : punto di appoggio per più alto volo. Cosl il futuro agricoltore, il ' . futuro industriale, il futuro commerciante non dovrà solo conoscere, a grandi linee, la storia e la geografia, ma non dovrà assolutamente ignorare il paese in cui è costretto a passare, se non tutta, gran parte della sua vita: e del suo paese dovrà sapere, assieme con le origini e le glorie del passato, lo stato presente demografico, geografico, sociale, che additi le vie e i rimedi per il migliora mento e per l'ascesa. E neanche si dovrà tralasciare lo studio letterarario della regione (leggende, letteratura dialettale, arte paesana}: stimolo efficacissimo alla mozione degli affetti e alla formazione della personalità. < Libri che di proposito trattino di province e regioni non sono tanto comuni da noi (e non è codesto un bell' onore per i nostri studiosi), ma i pochi che abbiamo, che possono servire di valida guida per l'avvenire, sono ottimi davvero. Cito, a caso, le guide del Touring, i volumetti del Crocioni, la Sicilia del Lombardo-Radice >. La Regione e gli studi classici. Uno dei più bei libri che siano stati scritti in questi ultimi tempi sul problema del rinnovamento della scuola classica italiana, è certamente quello pubblicato di recente dal nostro chiaro collaboratore prof. Augusto Monti (Scuola Classica e vita moderna - Torino, A. Pittavino Editore). Or ecco come egli, in un capitolo del suo libro, il quinto, accenna alla importanza che lo studio di tutta la vita e la storia della regione italiana può avere ~egli studi classici e giovare a ravvivare lo studio dell'antico : < Dicevo dianzi che, in genere, tutta la vita e la storia della regione, può fornire ottimi spedienti per ravvivare e rinnovare nelle scuole d' Italia la lettura dei classici. Senza andare negli eccessi di seguitare per un anno, in omag-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==