372 LA CRITICA POLITICA maestri, e, noi cesseremo di adoperare verso di loro, procedimenti di lotta rivoluzionari. Ma sino a che continuerà questa politica di violenza, d'arbitrio, di snazionalizzazione ed i Serbi negheranno l'esistenza di una nazionalità bulgara in Macedonia, l'Organizzazione proseguirà la sua attività rivoluzionaria organizzando per la lotta, tutta la popolazione. Altres}, noi lottiamo per l'unità del paese scisso attualmente in tre parti. È vero che la Bulgaria è. pronta a rinunciare, in favore di una Macedonia autonoma, al distretto di Petritc, ma non rinuncieremo giammai ai nostri diritti su Salonicco e la parte della Macedonia, in possesso greco. Salonicco è stata sempre la capitale del nostro paese e deve restare tale. La nostra lotta proseguirà sino al trionfo di questo secondo fine propostoci. Devo aggiungere che questa opinione, vale a dire, che il solo modo d' uscire dalla situazione attuale è la creazione d'una Jugoslavia-Stato federale nella quale la Macedonia entrerebbe con gli stessi diritti degli altri paesi è divisa da tutte le personalità politiche Macedoni. · Secondo queste non v'è altra via di soluzione ; bisogna conciliare gli interessi della popolazione Macedone con gli interessi politici ed eco- _ miei della Jugoslavia. Per i Macedoni, la vallata del Vardar è la culla della loro cultura, e Salonicco è l' unico porto e la capitale della Macedonia. Per la Jugoslavia, la vallata del Vardar e uno sbocco verso il mare Egeo (l'unica strada ferrata Nich-Salonicco attraversa questa vallata) ed il porto di Salonicco le è indispensabile. Senza di esso, la Jugoslavia non può· avere una vita economica normale. La creazione della Jugoslavia-Stato federale o, per lo meno, l'attribuzione dell'autonomia alla Macedonia, è una soluzione soddisfacente della questione : essa concilia gli interessi della Macedonia con quelli della Jugoslavia intera. Combattendo i Greci nella parte del paese occupata dalla Grecia cercando di ottenere l'unità della Macedonia in seno alla Jugoslavia i Macedoni difendono, infatti, gli interessi della Jugqslavia e si sforzano di riparare allo sbaglio com1nesso dagli alleati balcanici nel 1913 e rinnovato più tardi dall'Intesa. Per la Grecia, Salonicco e la parte della Macedonia che le è stata attribuita, come la Tracia occidentale, non sono che un'estensione territoriale. Riguardo economico la Grecia non ha bisogno di Salonicco, nel mentre, questo posto è necessario alla Jugoslavia ed in particolare alla Macedonia. Senza l' hinterland macedone e serbo, il porto di Salonicco morirebbe. A tutti quelli che come me, l'hanno visitato avanti _leguerre balcaniche e lo rivedono oggi colpisce subito la vista, la morte progressiva di questo porto, un d} ricco e fiorente. Dopo l'incendio, la città non si ricostrut Nel porto due o tre battelli, solamente. Numerosi uffici e stabilimenti commerciali sono chiusi. II co1nmercio è morto ; nè importazioni, nè esortazioni. Nè Fiume, nè alcun altro porto dell'Adriatico possono rimpiazzare Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==