310 LA CRITICA POLITICA revisione della costituzione di Vidovdan e la riforma della Jugoslavia su basi federali e autonome, Pasic non volle fare delle concesioni. Del resto il partito di Pasic, il partito radicale, non rappresenta che la maggioranza e non tutto il popolo serbo. Il partito che viene in seconda linea, per il numero dei suoi membri disponendo di 52 voci alla Sckupcina, è il partito democratico con la sua ala destra e sinistra. L'ala . destra di cui Pribicevic è il leader, non ccnta che 10 o 12 membri. E è disposta ad unirsi con Pasic. Ma l'ala sinistra, con Protic e Dadovic come capi, è per la revisione della costituzione e l' intesa con il blocco croato-sloveno-bosniaco. I democratici, compresi quelli che alla Skupcina costituente avevano votato per la costituente centralista, hanno compreso il pericolo che minaccia la Jugoslavia, se la politica di centralizzazione continua ; hanno per conseguenza rotto risolutamente con la politica di Pasic e sono andati alla elezioni con un programma di çonciliazione colle provincie recentemente annesse alla Serbia. Questo progran1ma è basato sull' attribuizione dell'autonomia a queste provincie ammette'ndo pure la ricostruzione federale della Jugoslavia. Infine, una parte della stampa di Belgrad9 preconizza < l' amputazione > della Jugoslavia, vale a dire la separazione della Serbia dalla Croazia e Slovenia, lasciando alla prima i distretti meridionali della Croazia. La Croazia e Slovenia s'amministrerebbero come sarebbe nei loro desideri. Questo progetto ha sollevato numerose obbiezioni, e difatti per molteplici ragioni, di cui alcune sono di carattere internazionale, è poco realizzabile. Isolate, la Croazia e la Slovenia, o diverrebbero delle sfere d'influenza italiana, in ragione dell'attrazione esercitata su esse da Fiu- ~e e Trieste, o tenderebbero a riunirsi all'Austria, oppure all' Ungheria. Questi sono i differenti giudizi sull'assillante, questione dello Stato Jugoslavo, in Serbia. Essi danno poco speranza di vedere la crisi risolta pacificamente sopratutto per la posizione intransigente presa dalla Corona e dal partito dirigente serbo. COSA CHIEDE IL PARTITO DI RADIC Cosa domandano l'opposizione croato-slovena-bosniaca ed i macedoni ? Il capo dell'opposizione, il < leader > del partito repubblicano dei contadini croati, Stefano Radic, mi ha esposto in lunghi colloqui, avuti con lui, le loro rivendicazioni. Oggi Radic ha 55 anni. Viene da una famiglia di contadini ed ha tutto l'aspetto esteriore d'un agiato contadino croato. È un uomo molto intelligente, coltissimo, e loquace ; ha ricevuto una buonissima istruzione e parla correntemente il tedesco, il francese ed il russo. Il suo difetto più grande è quello di essere straordinariamente demagogo. Nel 1919, Radic era partigiano d'una repubblica croata indipendente. Ora ha rinunciato a questo pensiero ed è pronto ad accettare l'esistenza Biblioteca Gino Bianco "
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==