LA CRISI JUGOSLAVA 365' . gli amministratori e gli ufficiali di polizia, usarono troppo sovente il pugno e lo scudiscio. Naturalmente i paesi fremevano di gridi d'indignazione e di proteste. D'altra parte, tre anni di vita comune, hanno dimostrato chiaramente che la coltura, la vita economica e la vita politica: della Croazia e della Slovenia erano talmente differenti da quella della, vecchia-Serbia, che l'amministrare da Belgrado in modo uniforme voleva• dire condurre scientemente lo Stato ad un abbassamento della sua coltura economica e spirituale ed alla sua perdita. < Noi siamo repubblicani e federalisti, i Serbi sono monarchici e centralisti, mi diceva a Zagabria Stjepan Radic, il capo del blocco croatosloveno-bosniaco, che gode d'un prestigio enorme in tutte le provincie del Nord. Noi abbiamo una psicologia differente, una storia diversa e degli altri costumi. Siamo dei popoli colti, abituati alle forme della vita politica europea, mentre i Serbi non hanno potuto ancora rinunciare a~ metodi d'amministrazione balcanica .. Noi siamo stati sempre, l'avanguardia della cultura europea, protesa verso l'Oriente, mentre ora si vuoi fare di noi, la retroguardia della Balcania selvaggia, protesa verso l'Occidente. Si vuole cambiare in una stalla di porci la nostra casa che, sormontando gravi ostacoli, abbiamo costruito in secoli di arduo lavoro .. Contro una simile politica noi dobbiamo lottare in tutti i modi possibili.. Abbiamo trionfato degli Ungheresi, trionferemo pure dei Serbi>. È propriamente su la piattaforma della lotta contro il centralismo serbo che s'impostarono le ultime elezioni. Esse hanno dato a Pasic un totale di 108 mandati su 31O. In tutte le provincie recente1nente annesse,. 1~ Croazia, la Slovenia, la Bosnia, il Montenegro, sono stati eletti, quasi soli, i federali'sti e Radic dispose di un maggior numero di voci che Pasic (114 contro 108). Le relazioni tra i Serbi e la popolazione delle provincie del Nord sono ora estremamente tese. I funzionari serbi sono boicottati dalla società locale, i cittadini li trattano come nemici e non attendono che il segnale dell'attacco. Il cammino normale della vita economica ed intellettuale è impedito• e, se non si trova il modo d'uscire dalla penosa situazione che è stata creata, se una riconciliazione non interviene, allora in un avvenire molto prossimo, la Croazia, la Slovenia, la Bosnia e il Montenegro diverranno una seconda Macedonia. LA SITUAZIONE IN MACEDONIA Quest'è la situazione nel nord del regno S. H. S. Nel sud, ovvero in Macedonia, essa è ben peggiore. Qui, la guerra civile, gli assassini, i sollevamenti che da trent'anni innondano di sangue questi infelici paesi, influiscono con una violenza sconosciuta sinora. Io non posso ricordare ora la lotta veramente eroica . sostenuta dal 1837 al 1912 dell'Organizzazione Rivoluzionaria Macedone, iblioteèa Gino Bianco
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